OMICIDIO MEREDITH KERCHER, RUDY GUEDE ROMPE IL SILENZIO DOPO 15 ANNI

E’ passato molto tempo dall’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, commesso a Perugia la sera del 1 novembre 2007 ma, ancora oggi, la storia del delitto di Perugia, così come il caso è stato ribattezzato dalla cronaca nera, è sempre vivo nella memoria collettiva.

Meredith Kercher è stata ritrovata senza vita nella camera da letto della casa che condivideva con altri studenti. L’allarme, all’epoca dei fatti, venne lanciato da una vicina di casa che rinvenne due cellulari nel suo giardino, allertando i carabinieri.

Gli agenti, giunti nel luogo della tragedia, videro Raffaele Sollecito e Amanda Knox, la coinquilina americana di Meredith, seduti su una staccionata fuori dalla casa. I due, che a quei tempi erano fidanzati, avevano trovato una finestra rotta e la porta aperta, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.

Come ormai noto, le indagini sono proseguite per diversi anni, fino a quando anche Rudy Guede, il cui nome emerse successivamente a quello dei due fidanzati, è stato condannato a 16 anni per omicidio e violenza sessuale.

Sollecito e Knox sono stati definitivamente assolti nel 2015, mentre Rudy Guede è stato rilasciato nel 2021 è per buona condotta, dopo aver lavorato per qualche anno fuori dal carcere. Proprio lui ha voluto dire la sua a distanza di tantissimi anni dal giorno in cui Meredith è stata uccisa.

Guede, che ha scontato la sua pena e oggi lavora e vive a Viterbo, ha deciso di tornare sulla vicenda con una lettera aperta diffusa tramite l’Ansa. Questo quanto da lui dichiarato all’agenzia stampa: “Non era mia intenzione riaprire ferite mai chiuse e rinnovare il dolore dei protagonisti di questa storia, primi tra tutti i familiari di Meredith Kercher”

Guede ha proseguito dicendo: “Invito tutti a non credere alle mie parole, ma leggere gli atti prima di parlare. Li metto a disposizione di chiunque fosse interessato. In questi giorni è ripartita l’attenzione mediatica sulla tragedia e me ne assumo la responsabilità: ho accettato di essere intervistato credendo che si volesse parlare del libro recentemente pubblicato. Ho risposto a domande che riproponevano i fatti di 15 anni fa e sono rimasto perplesso nel leggere dichiarazioni che non rispondono alla realtà”.

Guede ha spiegato di aver appreso dalla stampa di essere privo di permesso di soggiorno, pertanto che dovrebbe essere espulso e che il questore di Viterbo sta commettendo un reato nel non emettere il decreto, affermando di essere sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno senza il quale non potrebbe lavorare.

Quanto alla condanna, ha appreso di essere stato condannato per omicidio volontario e non in concorso con altri, come affermano le sentenze di primo e secondo grado e quella della Cassazione. Qualcosa non torna, non solo a lui, che è stato dichiarato il colpevole dell’uccisione della 22enne, ma anche ai familiari della vittima.

In un’intervista al corriere della sera, la stessa sorella della vittima, Stephanie Kercher, sentendosi delusa dalla giustizia italiana, ha dichiarato: “Non capisco perché asseriscano che Guede è colpevole di omicidio in concorso con altri se poi non indagano per trovare gli “altri”. A distanza di 15 anni il delitto di Perugia continua ad essere fitto di misteri, dei grossi punti interrogativi che attanagliano sia i familiari di Meredith, studentessa inglese in Erasmus a Perugia, che lo stesso colpevole Rudy Guede.