“Non sullo stesso palco di Gino Cecchettin” È bufera

E’ trascorso più di un anno dal tremendo delitto della povera Giulia Cecchettin, un giovane studentessa di belle speranze con ancora una intera vita davanti. A spezzare i suoi sogni l’ex fidanzato, Filippo Turetta, che non aveva accettato la fine della loro relazione.

Gino Cecchettin è diventato, suo malgrado, una figura simbolica nella battaglia contro la violenza di genere in Italia. Padre di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa nel novembre 2023 dal suo ex fidanzato, Gino ha saputo trasformare il dolore straziante per la perdita della figlia in un impegno civile profondo, toccante e lucido.

Le sue parole, pronunciate fin dai primi giorni dopo il delitto, hanno colpito per la loro forza, il loro equilibrio e la capacità di parlare a tutto il Paese. Nel corso delle settimane successive al femminicidio di Giulia, Gino Cecchettin è intervenuto pubblicamente più volte, lanciando messaggi potenti contro la cultura patriarcale, l’educazione tossica alla mascolinità e l’indifferenza verso i segnali premonitori.

Con grande coraggio, Gino ha partecipato a manifestazioni pubbliche, incontri nelle scuole e talk televisivi, scegliendo di esporsi non per cercare visibilità, ma per dare un senso a quanto accaduto alla figlia. Il suo impegno ha portato anche alla pubblicazione di un libro, scritto insieme alla giornalista Marco Franzoso, intitolato Cara Giulia, nel quale racconta il suo rapporto con la figlia e la volontà di trasformare questo tremendo episodio in uno strumento di consapevolezza collettiva.

La sua testimonianza continua a ispirare iniziative legislative, progetti educativi e campagne di sensibilizzazione. In queste ore è divampata una vera e propria bufera per un episodio che ha coinvolto lo stesso Cecchettin. C’è chi non lo vuole sul palco insieme a…

Il prossimo 15 giugno, a Monopoli, in Puglia, si terrà il Prospero Fest, una nota rassegna letteraria cittadina. Tra gli ospiti presenti spicca proprio Gino Cecchettin, che affronterà ancora una volta il tema del femminicidio. A pochissimi giorni dall’inaugurazione dell’atteso evento cittadino è divampata però una accesa polemica.

Le donne democratiche legate al Pd hanno espresso forte disappunto, criticando in particolare l’Assessora alla Cultura e all’Istruzione, Rosanna Perricci, per aver incluso un noto conduttore radiofonico nella rassegna. Le donne democratiche contestano l’accostamento di due figure con visioni pubbliche così contrastanti: da un lato chi porta la testimonianza diretta e il dolore, come Gino Cecchettin, dall’altro chi nega o sminuisce il fenomeno.

Questo, secondo loro, rischia di sminuire il valore culturale e comunicativo dell’evento. A far discutere è l’invito di Giuseppe Cruciani al Prospero Fest, ldove presenterà il suo nuovo libro ‘Via Crux’. La ragione del malcontento sono le recenti dichiarazioni di Cruciani sul femminicidio, in cui ha messo in dubbio la definizione stessa del reato, sostenendo che non debba essere considerato un’aggravante rispetto a un delitto comune.

Le donne dem però sottolineano come, proprio per la risonanza delle sue parole sul femminicidio, la sua presenza sia particolarmente inopportuna, specie in un momento in cui la sensibilità verso il tema è altissima. A rendere ancora più acceso il confronto, la partecipazione al festival di Gino Cecchettin, padre di una vittima di femminicidio e simbolo della lotta contro questa piaga sociale.

L’Assessora Perricci ha risposto precisando che Cruciani non parlerà di femminicidio, ma presenterà semplicemente il suo libro all’interno di un contesto di libero confronto di idee. Ha anche ribadito l’importanza di dare spazio a chi ha vissuto il dramma, come Cecchettin, per bilanciare il programma.