«Miserabile»: Meloni bastona Chef Rubio per il post infame sugli agenti assassinati

Sì, c’è solo una parola. Miserabile. La Non bastavano lo sgomento e la rabbia per l’uccisione a Trieste di due agenti e il ferimento di altri tre, per mano di due balordi criminali domenicani. Si è aggiunto anche lo sfregio per Pierluigi e Matteo. Il post miserabile dello chef Rubio che giungeva proprio nel giorno della tragedia, è uno sfregio inaccettabile. Non lo accetta infatti Giorgia Meloni, unica leader politica ad esprimere indignazione per «questo personaggio». Sì, fa bene la leader di FdI a non nominarlo. Andrebbe dimenticato.

Chef Rubio
«Odio dover dare spazio a questo individuo in cerca di visibilità. Ma questa volta è davvero troppo. Insulta la Polizia nel giorno in cui vengono uccisi due agenti. E questo miserabile ce lo ritroviamo in televisione. Insultano le divise quando muoiono. Le insultano quando si difendono. Le insultano quando lavorano per la sicurezza di tutti noi. E nessun politico o giornalista di sinistra che spenda mezza parola per condannare parole agghiaccianti come queste. Le condividono?».

Ecco cosa aveva scritto chef Rubio. «Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. E’ quanto osserva Chef Rubio, ( al secolo Gabriele Rubini). «Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio. Che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra». Chi ha la presunzione di sputare queste sentenze offensive in un giorno di lutto per l’Italia tutta merita disprezzo. Fa bene la Meloni a sottolineare la pochezza di chi continua a dare visibilità in tv a «questo personaggio». Che non perde occasione per offendere chiunque. Un triste figuro. Da dimenticare.

Trieste, la Meloni posta le parole di Rita Dalla Chiesa
Giorgia Meloni posta infatti le parole di Rita Dalla Chiesa, un inno al sacrificio di queste due giovani vite Parole che per un attimo ci fanno dimeticare il delirio del «personaggio». «Pierluigi e Matteo, poco più che trentenni, un’intera vita davanti. Vi hanno ucciso perché facevate il vostro dovere, rendendo onore fino all’ultimo alla divisa che indossavate. Non è giusto morire così. Non è giusto che per colpa di due schifosi criminali non possiate più tornare dai vostri cari. Ora siete due angeli, ma c’è un’Italia, la più numerosa, che vi ringrazia. Per il vostro esempio e che non dimentica il vostro sacrificio. Riposate in pace».