Mihajlovic rompe il silenzio: “Mi sono rotto di piangere. Io sono ancora qua”
Sinisa Mihajlovic, visibilmente emozionato, si è presentato in conferenza stampa per parlare dopo diverse settimane delle cure a cui si sta sottoponendo per cercare di sconfiggere o quantomeno arginare la leucemia: “Mi curano, mi supportano e mi sopportano.
Come dice Vasco: io sono ancora qua e dico a tutti i malati: non perdete la voglia di vivere. Volevo chiudere un cerchio, ora gradualmente cercherò di tornare alla vita di tutti giorni”.
Il tecnico serbo ha poi continuato ammettendo di aver pianto tanto per la sua condizione ma di aver reagito: “In questi mesi ho pianto e non ho più le lacrime… mi sono rotto le palle di piangere”. Alla conferenza stampa del mister serbo hanno assistito anche i suoi calciatori che sono entrati a sorpresa in sala stampa:”Fanno di tutto per non allenarsi…Sono incaz… nero per i risultati del Bologna ora bisogna cambiare marcia”. Blerim Dzemaili, capitano del Bologna, ha dedicato un pensiero speciale al proprio allenatore, a nome della squadra intera: “Dire che ci sei mancato è poco, volevamo farti questa sorpresa. Volevamo solo dirti che siamo molto contenti di averti qui”.
Mihajlovic ha toccato diversi argomenti tra cui il possibile approdo di Zlatan Ibrahimovic al Bologna:”Ci siamo sentiti, se verrà qui è per un rapporto personale che ha con me. Deve ancora decidere se venire qui o altrove, ma non credo ci saranno novità prima del 10 dicembre”. L’ex di Torino, Milan e Sampdoria ha poi continuato affermando di aver ricevuto tanto affetto da diverse persone: “Prima dividevo la gente: o mi amavano o mi odiavano, ora ho quasi riunito la gente. Ho rispetto per la malattia ma l’ho affrontate come sempre, dicendole: vediamo chi vince. Sono fatto così, non mollo mai”.
Sinisa si è mostrato visibilmente provato e dimagrito in sala stampa ma non si perde d’animo: “Devo riprendere gradualmente, è stato bello tornare in campo ma mi stanco più facilmente. La prima volta sono dimagrito 13kg, prendo 19 pastiglie al giorno, è anche difficile mangiare perché ho perso senso del gusto: so che per un po’ andrà così. Dopo questa esperienza spero di essere un uomo migliore: la pazienza non era una delle mie migliori virtù, ho migliorato anche questo aspetto. Mi godo ogni minuto, prima tutto sembrava dovuto ora invece me lo godo”.
A Mihajlovic non è di certo mancato l’affetto dei suoi cari: “Devo ringraziare anche chi ha fatto per me cori, striscioni, pellegrinaggi, preghiere, mi sono sentito voluto bene dal calcio, come in una famiglia. Ringrazio tutti i tifosi, soprattutto quelli del Bologna, mi hanno adottato come un figlio. Ringrazio la società, tutta, staff e giocatori: sono stati unici sin dal primo momento. Il ringraziamento più particolare a mia moglie e ai miei figli, (e qui si mette a piangere; ndr). Mia moglie è stata tutti i giorni con me, mi ha dimostrato di essere fortunato anche se lo sapevo già: forse è l’unica persona che ha più palle di me. La amo. I miei figli sono la mia vita, quando c’era da trovare un donatore hanno accettato subito di fare l’esame: grande dimostrazione d’amore verso me, non è scontato. Grazie anche a mio fratello e a mia madre”.