Migranti della Alan Kurdi, 10 positivi al Covid. FdI: «Il Viminale chiarisca sulla redistribuzione»

Sono dieci i migranti positivi al coronavirus fra i 125 sbarcati venerdì ad Olbia dalla Alan Kurdi. Sono ospitati temporaneamente nella stazione marittima e in un altro edificio portuale. I risultati dei tamponi cui sono stati sottoposti i migranti al loro approdo in Sardegna sono arrivati oggi. La Prefettura di Sassari ha predisposto un piano per il trasferimento dei 115 migranti negativi al covid. Saranno ospitati in strutture di accoglienza dislocate nelle quattro province sarde. Lì trascorreranno il periodo di quarantena.

Alan Kurdi,  10 migranti positivi

I 10 migranti positivi, tutti asintomatici, sono stati immediatamente isolati in tende. Saranno poi trasferiti in una struttura messa a disposizione dalla Curia, a Olbia. Qui saranno assistiti dal personale medico dell’Azienda tutela della salute della Regione Sardegna. Nonché dai volontari della Croce rossa. E tutto ciò fino a quando non si saranno negativizzati al Covid. Al termine della quarantena, come ha già detto la ministra dell’Interno dei 125 migranti 100 saranno accolti da altri Paesi europei. Gli altri 25 resteranno in Italia.

Interrogazione di Deidda (FdI)

Sulla vicenda è intervenuto Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia. «Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. Per capire come mai il gruppo di 125 migranti non sono stati ricollocati in altri Paesi europei come da accordi. Ma, ancora oggi, risultano distribuiti sul territorio sardo». Deidda ricorda la Alan Kurdi «è stata respinta dalle autorità francesi per poi attraccare al porto di Olbia». «E inoltre, ci chiediamo – aggiunge – chi tra la Regione Sardegna e il sistema sanitario italiano dovrà accollarsi le spese per i controlli sanitari dovuti. E se l’imbarcazione in questione presenta tutte le prescrizioni tecniche e sanitarie per intraprendere simili tratte. Il governo ci dia immediatamente le dovute risposte e prenda provvedimenti, rispettando quanto già disposto».