Meteo, Mario Tozzi: “Sta per iniziare l’era del fuoco”, terribile profezia

Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, prova a spiegare cosa ci aspetta sul fronte meteo nelle prossime settimane. Il Paese e l’Europa intera sono nella morsa del caldo e dell’afa senza precedenti. Una situazione che di fatto non accenna a migliorare col passare dei giorni. In questo quadro vanno ricordati gli incendi che stanno piegando la resistenza del territorio sia in Italia che in altri Paesi come ad esempio Grecia e Portogallo. Le parole di Tozzi a Repubblica non lasciano presagire un futuro fresco: “Il caldo sarà la regola non solo del Mediterraneo, che comunque resta particolarmente colpito, ma di tutti. Nell’Europa centrale, in Siberia, in Amazzonia, in Australia. Abbiamo di fronte davvero l’era del fuoco”. Insomma a suo dire nelle prossime settimane la situazione potrebbe peggiorare diventando addirittura “stabile”.

Sulla percezione di questa crisi meteorologica, soprattutto sul fronte della siccità, Tozzi spiega quali sono i nostri errori: “Stiamo osservando il fenomeno dalla prospettiva sbagliata: ci sembrano eventi eccezionali perché guardiamo al nostro passato, alle estati temperate, ma non è più così. Stiamo vedendo, in realtà, i primi eventi ordinari della nuova era che verrà, l’era del fuoco, della sabbia e del caldo. Il cambiamento climatico induce ondate di calore, la siccità è accresciuta dal nostro eccessivo prelievo delle acque. I boschi e le foreste diventano più secchi, il fuoco si propaga più facilmente, più a lungo e su distanze maggiori”.

Infine spiega come l’uomo può cercare di sopravvivere in un contesto così difficile con temperature così elevate: “Le specie fanno questo: o fuggono migrando o cambiano o si estinguono. Una quota di evoluzione ci sarà per forza, ci adatteremo al cambiamento climatico e alle sue conseguenze, al fuoco e all’innalzamento dei mari. Questo adattamento in passato lo abbiamo visto in tempi lunghi, è probabile che oggi sarà più accelerato. In Mozambico ci sono elefanti che dopo il conflitto civile degli Anni ’70-’90 si sono evoluti in una popolazione priva di zanne: quelli che nascevano senza, sono stati favoriti dal fatto che non venivano predati, e si sono riprodotti in maggioranza”.