Matteo Renzi, Nicola Zingaretti lo umilia ancora: Pd, clamoroso “no” a Luca Lotti

Più che qualche vendetta contro i renziani, Nicola Zingaretti sembra portare avanti un vero e proprio piano di azzeramento del Pd da tutto quello che può avere legami con l’ex premier Matteo Renzi. Non bastava il cambio della sede, con l’abbandono dell’ormai storico Nazareno. Passato alla distribuzione delle poltrone che contano, il neosegretario si è ritrovato davanti a un bivio: dare qualche contentino agli sconfitti renziani per tenerseli buoni o accontentare gli ex compagni scappati in Mdp con qualche nome a loro più gradito.

La scelta del nuovo segretario dem è stata tutta per i vecchi compagni, nella speranza che facciano ritorno a casa, prima che il tetto crolli. Su questa linea, Zingaretti non poteva permettere un solo regalo ai nemici giurati della sinistra dem, quei renziani che quando comandavano nel partito non lasciavano neanche le briciole. E così ha fatto anche Zingaretti, per esempio sulla nomina del vicesegretario, che in un primo momento doveva cadere sull’ex ministro Luca Lotti. Niente da fare, al suo posto è stato preferito l’ex ministro Andrea Orlando, uno di quei nomi che a sinistra misteriosamente fa breccia.

Lo smacco per Renzi e soci è arrivato anche con la conferma a capogruppo di Graziano Delrio. Ed è ancora in ballo una poltrona per la fedelissima Paola De Micheli, alla quale Zingaretti potrebbe affidare un altro posto da vicesegretario, giusto per blindare del tutto il vertice del partito. Di contro i renziani l’hanno presa benissimo, facendo partire una raffica di tweet e messaggini nelle chat contro l’ultima sparata di Maurizio Landini, molto corteggiato da Zingaretti, che rivuole la patrimoniale: i renziani hanno chiesto conto al segretario, lui alla Camera ha sbroccato contro la Ascani, secondo la Stampa, come non aveva mai fatto prima. Un bel clima tra i democratici.