Manca ancora la Cig? Il parlamento costretto a lavorare al dl migranti

Dovrebbe a breve passare sotto l’esame delle due camere il nuovo decreto sicurezza varato il mese scorso dal consiglio dei ministri e pubblicato in gazzetta il 21 ottobre.

La nuova norma, che ha di fatto rappresentato un colpo di spugna ai decreti approvati dal governo Conte I tra il 2018 e il 2019, prevede disposizioni soprattutto in tema di immigrazione.

Adesso è corsa contro il tempo per la conversione in legge. Ed è proprio su questo punto che sono sorte polemiche tra maggioranza e opposizione.

Il leader della Lega, nonché principale fautore dei “vecchi” decreti sicurezza, Matteo Salvini ha puntato il dito contro un parlamento impegnato sui decreti a fronte delle tante emergenze legate al coronavirus:

“Mancano cassa integrazione, aiuti concreti a famiglie e imprese e programmazione, ma il governo che chiede “collaborazione” obbliga il Parlamento a lavorare sui Decreti Clandestini – si legge in una nota del segretario del carroccio – che aumenteranno sbarchi e insicurezza in Italia”.

Un “j’accuse” da parte dell’ex titolare del Viminale, il quale già dopo l’approvazione ha dato alle nuove norme la denominazione di “decreti clandestini:

“Dopo essersi fatti sfuggire il killer di Nizza – ha proseguito Salvini – Conte e Lamorgese vogliono una sanatoria per i clandestini, cancellano le multe per chi porta immigrati senza autorizzazione, rispolverano la pacchia dell’accoglienza, premiano il Garante dei Detenuti alla faccia delle Forze dell’Ordine.

Il risultato è un’Italia più insicura, snobbata dall’Europa nei tavoli contro il terrorismo, invasa dagli sbarchi”.

Nelle sue dichiarazioni, l’ex ministro ha tirato in ballo anche gli ex alleati di governo del Movimento Cinque Stelle, i quali nel passato esecutivo hanno votato a favore dei decreti sicurezza targati Matteo Salvini:

“Il Movimento 5 Stelle che si prepara agli Stati Generali è davvero convinto di rinnegare sé stesso anche su questi temi? – è la domanda posta dal segretario leghista – Il premier Conte non è imbarazzato a cancellare quello che aveva sostenuto fino a un anno fa?”

Il percorso in parlamento

La strategia di Salvini è quella forse di puntualizzare le divergenze di posizioni sia tra i grillini che tra gli stessi esponenti del movimento e gli alleati del Pd. Anche dopo l’approvazione dei nuovi decreti non sono mancate fibrillazioni interne alla maggioranza giallorossa sull’immigrazione.

Alcuni esponenti dem hanno accusato ad esempio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio di voler orientare verso destra il M5S sul tema migratorio. Per questo adesso, in vista degli appuntamenti in aula per la conversione dei decreti, l’opposizione potrebbe provare ad aprire ulteriori brecce tra gli alleati di governo.

Intanto l’esame del nuovo decreto sicurezza sta procedendo nelle commissioni, con il parlamento che già nei prossimi giorni potrebbe essere chiamato a votare per la definitiva approvazione delle norme. Non senza grattacapi sul margine dei voti a disposizione dei giallorossi, già assediati e sotto pressione sul tema per via della nuova impennata di sbarchi riscontrata in questo mese di novembre.

Cosa prevede il nuovo decreto

Il nuovo decreto sicurezza ha in primo luogo quasi del tutto tolto le multe alle Ong. Le sanzioni adesso arrivano a un massimo di 50.000 Euro. Novità anche nel sistema dei Siproimi, dove potranno ritornare anche i richiedenti asilo. Per questi ultimi prevista anche la possibilità di iscriversi all’ufficio anagrafe.

Con le nuove norme sono state ampliate le fattispecie per la protezione speciale, così come è stata vietata l’espulsione dei migranti se l’azione “determina il rischio di una violazione del diritto alla vita privata e familiare”.