Lombardia verso la zona rossa da lunedì 18 gennaio

La Lombardia, come preannunciato dal governatore Attilio Fontana, è fortemente indiziata per essere, da lunedì 18 gennaio 2021, zona rossa. Nelle scorse ore, infatti, una bozza del nuovo Dpcm 15 gennaio è stata illustrata dall’esecutivo in una riunione con le Regioni, i Comuni e le province del ministro della Salute Roberto Speranza.

Il decreto ministeriale è stato successivamente discusso nel consiglio dei ministri convocato in serata alle 22 e 20 e conclusosi poco prima della mezzanotte, mentre in serata è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto n. 2 14 gennaio approvato dal Cdm del giorno prima.

Nelle nuove regole ci sono limitazioni per le visite ad amici e parenti nelle zone rosse e arancioni e la stretta su bar e ristoranti e la riapertura delle scuole il 18 gennaio, zone rosse e arancioni permettendo. Secondo il testo della bozza del provvedimento, che deve essere ancora adottato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, viene certificato il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio alto o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.

Ci sono però alcune modifiche rispetto all’impianto legislativo che il governo aveva portato in consiglio dei ministri il 13 gennaio scorso: il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo; fino al 5 marzo sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa; sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

In base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo sei regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Tutte le altre rischiano l’arancione, con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa.