Le “spa” per i bambini degli ex ufficiali nazisti. Quelle stanze dell’orrore

 

In Germania è stato appena mandato in onda un documentario-choc sugli ex nazisti che avrebbero gestito per decenni spa per minori, dove questi ultimi venivano seviziati e abusati.

L’inchiesta televisiva in questione, diffusa ieri notte, è stata realizzata dalla redazione del programma Report Mainz, dell’emittente pubblica Ard. Il documentario fa appunto luce sui centri-benessere per minori della Germania Ovest postbellica in cui figuravano, in posti di dirigenza e con il benestare delle autorità democratiche tedesche, criminali di guerra della dittatura hitleriana.

Le istituzioni della nuova Germania sorta sulle ceneri del regime nazista avrebbero consentito a ex esponenti del Partito nazionalsocialista e a ex ufficiali delle Ss di ricoprire incarichi di massima responsabilità in numerose spa per ragazzi, trasformatesi poi in luoghi di supplizio per i giovani ospiti. Dall’immediato dopoguerra fino agli anni Ottanta, nel Paese teutonico era comune mandare i figli a trascorrere un periodo in una struttura del genere, anche per risolvere problemi ridicoli dei minori come la tendenza a fare la pipì a letto o l’essere sovrappeso.

Tra le spa finite nel mirino della video-inchiesta, sia per il fatto di essere state amministrate da ex nazisti sia per gli abusi lì perpetrati, vi sono in particolare quelle ubicate a St Peter-Ording, a Borkum e sulle Alpi bavaresi.

La prima, situata in una località balneare sul Mare del Nord, è stata gestita per decenni, dal 1969, da Hugo Kraas, membro delle Ss nonché comandante della divisione corazzata della Gioventù hitleriana. Egli avrebbe conosciuto personalmente Hitler e Goebbels, rivendicando fino alla fine la sua adesione ai valori nazisti e non facendo mai mancare la sua presenza, nella Germania post-bellica, ai funerali di tanti suoi ex commilitoni. Nel centro-benessere da lui diretto, accusa il documentario, si sarebbero verificati decine di abusi.

La struttura ubicata a Borkum, isola della Bassa Sassonia, è stata invece amministrata dagli anni Cinquanta da Werner Scheu, anch’egli ex ufficiale delle Ss. Su di lui pendeva l’accusa di avere preso parte all’uccisione di 220 ebrei lituani e sarebbe stato, molti anni dopo la fine del conflitto, condannato all’ergastolo. Fino al giorno della sua condanna, egli avrebbe diretto la spa citata, teatro di atroci e insenate punizioni ai danni dei giovani ospiti. I bambini mandati lì venivano infatti, tra le altre cose, obbligati a stare a piedi nudi per ore di notte su un pavimento gelido, nonché rinchiusi all’interno delle saune.

Il terzo centro, adagiato sulle Alpi della Baviera, ha annoverato dagli anni Cinquanta come direttore medico Albert Viethen, già ufficiale sanitario sempre delle Ss. Su di lui gravava l’accusa di avere effettuato, negli anni del regime hitleriano, esperimenti eugenetici su bambini, ma si sarebbe alla fine salvato da una condanna penale affermando di non essere mai venuto a sapere del trattamento riservato alle cavie di quei trattamenti barbari. Nella sua spa, ricordano i testimoni citati dal documentario, i piccoli ospiti venivano di frequente picchiati, fino a essere ridotti a un “fascio di nervi”.

Su quanto fatto emergere dalla video-inchiesta di Ard si stanno già attivando le autorità dei vari Lander, avviando indagini sugli abusi su minori perpetrati nelle strutture menzionate nel recente reportage. A tale proposito, Manfred Lucha, portavoce del ministero della Salute del Land del Baden-Württemberg, ha assicurato che le autorità locali stanno investigando a fondo per fare luce su “molti punti oscuri”.

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