Ladispoli, infami antifascisti distruggono la lapide dedicata a Giorgio Almirante

 

Infami. Non c’è pace per la piazza intitolata sabato scorso a Ladispoli allo storico segretario del Msi Giorgio Almirante. La targa è stata completamente distrutta. Uno sfregio infame compiuto nella notte rivela il punto più basso a cui possa spingersi il sinistrume che era andato fuori di testa sabato scorso e nei giorni immediatamente precedenti l’iniziativa del Comune. Armati di furore “democratico”, balordi senza dignità né umanità, ancora ignoti, hanno fatto a pezzi la lapide. Ecco quel che ne resta. Immagine desolante, schegge di disumanità, tristezza assoluta. L’infamia unita alla vigliaccheria: “Eccoli qua! Questo è il vero volto della sinistra italiana! Come al solito si muovono nell’oscurità per meglio compiere questi atti ignobili e vergognosi! Sono dei vandali, spero che vengano presi e ripaghino i danni fino all’ultimo”: è il commento che accompagna la notizia diffusa di buon mattino su Fb dalla Bacheca di Cerveteri e che via vi si sta diffondendo , suscitando reazioni furibonde. Ecco le “anime belle” antifasciste di cosa sono capaci.

La grandezza di Giorgio Almirante non si scalfisce
«Non c’è delinquente o atto di vandalismo che possa scalfire la grandezza di quest’uomo», è stata la reazione a caldo di Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, non appena è stato informato dell’episodio. L’Anpi, Leu e tutta la sinistra avevano aizzato la cagnara contro la decisione di intitolare la piazza ad Almirante, definendola un’offesa per la cittadinanza. Ecco qui la semina di questa gente assetata di democrazia…

“Non accettiamo provocazioni”
“Non bisogna accettare provocazioni, ordiniamo una nuova targa, o la scritta la facciamo con il cemento -ha commentato Ardita, il consigliere che ha presentato la mozione per l’intitolazione della piazza – Nello stesso tempo direi di far convocare al più presto la commissione toponomastica e verificare tutti i verbali precedenti delle intitolazioni di strade e piazze a partire dalla zona artigianale, e annullare tutte quelle che hanno vizi di illegittimità. Non è necessario arrabbiarsi”. Ma la rabbia c’è, eccome.

 

Fonte: https://www.secoloditalia.it/