La doppia vita della sexy prof con gli annunci hot online: “Aveva una fila di clienti…”

 

Una doppia vita che è costata cara a una professoressa di Imperia, insegnante alle serali e anche in carcere, che avrebbe arrotondato lo stipendio tra le lenzuola.

Come riportato da La Stampa, la donna, che dichiarava 45 anni ma ne aveva in realtà 56, avrebbe messo diversi messaggi on-line per farsi conoscere.

La doppia vita della prof, tra libri e lenzuola

Uno di questi iniziava con queste parole:“Ciao, sono Elena, 45enne italiana e sono come mi vedi in fotografia. Vienimi a trovare a San Bartolomeo al mare”. Un invito esplicito su un sito di incontri. L’indagine, condotta dai carabinieri di Alassio, è andata avanti circa un anno e alla fine ha portato a due arresti ai domiciliari, tra cui il marito dell’avvenente professoressa, e a un indagato. Il consorte e i suoi due amici sono ora accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Al centro dell’indagine ci sarebbe anche un’altra insegnante, ora trasferitasi, che avrebbe aiutato la collega nei suoi lavori. Secondo quanto emerso, la tariffa richiesta variava dai 100 ai 200 euro. E di clienti c’era la fila. Un po’ per la curiosità, visto che la donna era conosciuta e in molti sapevano della sua doppia vita.

A volte gli incontri sarebbero avvenuti anche a tre, con entrambe le prof, in due appartamenti. Uno si trovava a Imperia, in via Pindemonte vicino al cimitero di Oneglia, e l’altro ad Andora in via Cavour. Nell’annuncio (tra l’altro pare ancora online) sul sito di incontri l’insegnante si toglieva la bellezza di 11 anni, passando da 56 a 45. Sembra comunque ben portati. Il marito e i suoi due amici avrebbero, secondo le indagini, aiutato la donna nel tenere in ordine i due alloggi, pagare le bollette e accompagnandola anche sul posto di lavoro. Ovviamente adesso i militari stanno vagliando anche le posizioni dei clienti. Le accuse potrebbero essere due: una di favoreggiamento della prostituzione e la seconda di infrazione del lockdown dalla scorsa primavera. Avendo falsificato l’autocertificazione rischiano anche un’accusa di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda i clienti la lista, come detto, è lunga e molto varia. Uomini giovani e non, imprenditori, operai, commercianti. Qualcuno occasionale, altri abituali.

Un guadagno di 8mila euro al mese

I carabinieri hanno scoperto ben quattro conti correnti riconducibili alla professoressa e a suo marito. A conti fatti il secondo lavoro avrebbe portato nelle tasche della coppia circa 8mila euro mensili per circa un anno di attività. Il fatto che una insegnante girasse a bordo di una Jaguar ha insospettito gli investigatori. Anche se l’avvocato della donna ha spiegato che si tratta di una vettura vecchia e usata che vale poche migliaia di euro. Il giudice per le indagini preliminari Francesco Meloni ha firmato le ordinanze di custodia cautelare per i due arrestati che verranno ascoltati mercoledì. Gli indagati attraverso i loro difensori hanno detto che non vi è stato sfruttamento della prostituzione e che l’aiuto dato alla donna era solo frutto di una cara e forte amicizia.

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