Il ministro Speranza blocca i voli dal Bangladesh, ma i bengalesi arrivano dalla rotta balcanica e nessuno li ferma

Il governo blocca i voli ma non basta. Chi scappa dall’inferno non entra soltanto con l’aereo, ma anche della tortuosa via della rotta balcanica. Mentre l’Italia cerca di tornare alla normalità, con la riapertura dei confini la minaccia di una nuova ondata di Covid si fa sempre più pesante. A spaventare, negli ultimi giorni, sono stati i nuovi focolai emersi dopo l’arrivo a Roma di alcuni cittadini provenienti dal Bangladesh. Dalla famiglia di Dacca, positiva al Coronavirus è partito l’allarme e attraverso le autorità che hanno fatto scattare i controlli per intercettare tutti i possibili contagiati provenienti dallo stesso volo i bengalesi risultati positivi ai tamponi sono stati intercettati anche in altre regioni d’ Italia. In Emilia Romagna, dove sono stati messi in quarantena alcuni cittadini arrivati a Roma e trasferiti poco dopo nel Cesenatico e poi in Toscana, a Viareggio, dove si erano spostati altri due stranieri. “Il governo del Bangladesh è irresponsabile e non riesce a dare risposte: non ci sono tutele per la salute, cure mediche, è il far west”, aveva dichiarato all’AdnKronos Mohamed Taifur Rahman Shah, presidente dell’Associazione Italbangla dopo la notizia dei suoi conterranei risultati positivi al virus.

Così, chi può, cerca di sfuggire al peggio. Questa mattina, alle prime ore dell’alba, una cinquantina di migranti, sono entrati in Italia attraverso la rotta balcanica. Sono stati rintracciati e fermati da Polizia e Carabinieri mentre camminavano lungo viale Palmanova a Udine. Poi, sono stati accompagnati in Questura per l’identificazione. Nessuna donna e pochi ragazzi minorenni, tutti provenienti da Pakistan, Afghanistan e Bangladesh. Oltre alla fotosegnalazione, sono stati sottoposti al tampone per verificare l’eventuale positività al Covid-19. Adesso dovranno rispettare la quarantena all’interno di una struttura idonea in cui resteranno in isolamento fiduciario per 14 giorni. La sfida si fa sempre più difficile, perché se attraverso le compagnie aeree controllare lo stato di salute dei passeggeri pronti ad arrivare nel Bel Paese poteva essere complicato ma fattibile, intercettare i migranti provenienti dalla rotta balcanica è sempre stata impresa più ardua.

Sono in molti secondo Mohamed i cittadini che, dal Bangladesh, stanno cercando di arrivare in Italia. “Chi cerca di scappare dal Bangladesh oggi lo fa per due motivi. Il primo è per tornare sul luogo di lavoro. Il secondo è più preoccupante ed è collegato alla diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. E’ anche per questo che qualcuno cerca di fuggire”. Una fuga dalla guerra con il nemico invisibile che, in pochi mesi, ha messo in ginocchio il mondo intero e che adesso, rischia di cancellare i passi avanti fatti dall’Italia nelle ultime settimane in cui il virus sembra aver affievolito la sua carica virale.

L’impennata negli ultimi giorni dei malati correlati ai voli provenienti dal Bangladesh ha fatto sì che, il ministro della Salute, Roberto Speranza, si accordasse con la Farnesina, disponendo la sospensione dei voli in arrivo dal Bangladesh. Così, due giorni fa, i passeggeri a bordo di un aereo arrivato dal Qatar con 135 persone partite da Dacca, sono stati rimandate a Doha, dove era avvenuto lo scalo con lo stesso aereo con il quale sarebbe dovuti atterrare in Italia.

Uno stop necessario, ma che sembra non bastare per bloccare gli arrivi degli stranieri nello Stivale, che pur di scappare dalla guerra contro il virus scelgono nuove rotte per penetrare nei Paesi ormai considerati meno a rischio.

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