I primi campanelli d’allarme sono fastidio a mani e piedi e rigidità. Una malattia che colpisce prevalentemente gli over 40

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica di origine autoimmune, ovvero scatenata da una anomala reazione del sistema immunitario che “attacca” le articolazioni del corpo. Il decorso dell’artrite reumatoide spazia da lieve a grave.

Nella maggior parte dei casi la malattia è cronica, dura cioè a lungo, in pratica tutta la vita.

In molti soggetti periodi di malattia relativamente blanda vengono interrotti da episodi o fiammate di peggioramento. In altri, i sintomi sono costanti.

Le conseguenze di questa lotta sono il danno alle articolazioni e l’infiammazione che, se non vengono curati, peggiorano sempre di più.

Fino a compromettere gravemente la vita di chi ne soffre, non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista psicologico.

Trattamenti farmacologici e non, sono indicati per ridurre o contenere il dolore, l’infiammazione e il danno articolare.

Essi sono in grado di rallentare la distruzione articolare e sono indicati al fine di permettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane mantenendo una buona qualità di vita con minimi effetti collaterali.

Buoni risultati contro l’artrite reumatoide si ottengono con l’aiuto di un fisioterapista attraverso alcuni esercizi specifici volti a mantenere in buona salute e forti i muscoliche possono così sostenere meglio le articolazioni infiammate.

l Metotrexato (MTX) è un farmaco “non biologico”, anti-reumatico modificante la malattia spesso utilizzato; in prima battuta; in combinazione con un farmaco anti-infiammatorio; come l’ibuprofene o il naprossene.

Esso ha effetti collaterali che possono generare dolori di stomaco, visione offuscata; mal di testa, sensazione di stanchezza; diarrea e test epatici anormali ed inoltre; può ridurre la produzione di alcune cellule del sangue con eventuale aumento di rischio di sanguinamento o lividi.

Regolari esami del sangue accompagnati dall’assunzione di acido folico possono essere prescritti per ridurre il rischio di alcuni effetti collaterali.

Altri DMARD non biologici orali includono idrossiclorochina, leflunomide e sulfasalazina. Le articolazioni vengono generalmente interessate in maniera simmetrica e aggiuntiva; a essere colpite sono in genere le piccole articolazioni delle mani e dei piedi; ma qualsiasi articolazione diartrodiale (cioè dotata di membrana sinoviale) può essere coinvolta.

Più frequentemente l’infiammazione è poliarticolare, ossia interessa più di quattro articolazioni, e, se non trattata o non responsiva ai trattamenti, può provocare erosioni ossee e deformità.

Una delle caratteristiche cliniche della malattia è la rigidità articolare prevalentemente al mattino, che può durare anche per molte ore.