GOVERNO MELONI, LA NOTIZIA POCO FA: ADDIO A QUESTE TASSE
Certo che la premier Giorgia Meloni e il nuovo governo, insediatosi da poco più di due settimane, hanno un bel lavoro da fare! Dopo il trionfo alle elezioni politiche del 25 settembre, è arrivato il tempo di “fare i fatti”.
Dopo la sua fin troppo discussa vittoria, la leader di Fratelli d’Italia ha davvero un sacco di temi scottanti nel calderone, a cui dover trovare una soluzione il più presto possibile.
Stringe il tempo per la presentazione della nuova legge di bilancio, la prima targata Meloni, e, oltre al reddito di cittadinanza, sono in ballo le sorti di un’economia al ginocchio.
Gli italiani sempre più oberati da bollette con cifre da capogiro, arrancano ad arrivare a fine mese e, ovviamente, occorre dare sostegno alle famiglie che, maggiormente, stanno risentendo della crisi in atto.
Se la misura cavallo di battaglia del M5S, ossia l’annosa questione Rdc, dovrà essere, una volta per tutte, chiarita, la notizia arrivata poco fa fan ben sperare, parlando di due tasse a cui si potrà dire addio. Vediamo quali.
La Meloni si trova a dover rilanciare l’economia, sostenendo chi è in maggiore difficoltà. “Il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite“, affermava Alvin Toffler, sociologo americano che amava definirsi “futurologo”. Questo lo sa perfettamente il nuovo governo con a capo Giorgia Meloni, pronto ad apportare importanti modifiche a diverse misure.
Se sul reddito di cittadinanza, Matteo Salvini ha espressamente dichiarato: “Bisogna rivederlo, è un dovere morale. Spesso è diventato un disincentivo al lavoro. Bisogna tagliare sprechi e truffe che spesso hanno per protagonisti stranieri, migliaia di extracomunitari che prendono il sussidio e poi tornano a casa. Dobbiamo tagliare quei soldi per mandare in pensione chi lavora da 41 anni”, ci sono altre odiose tasse che rappresentano una vera e propria palla al piede per gli italiani.
Al centro dell’attenzione del nuovo governo, c’è la cancellazione del canone Rai e della Legge Fornero. Il leader della Lega Matteo Salvini ha promesso la cancellazione di entrambe le misure, rientranti tra quelle che gli italiani proprio non sopportano, assieme al Bollo Auto. Quanto al canone Rai, esso potrebbe diventare, nel corso del prossimo anno che è ormai alle porte, regionale e finire fuori dalla bolletta della luce.
Questo cambiamento è stato richiesto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo la Commissione Europea, l’addebito va contro al principio della trasparenza. Come tutti sapranno, il canone Rai ad oggi viene pagato nella bolletta della luce ed ha un costo annuale di 90 euro l’anno, dilazionati in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, dal mese di gennaio a quello di ottobre. La Rai riceve 74 euro su 90, mentre il resto va allo Stato.
Il vicepremier Salvini, in una diretta Facebook, ha sottolineato che il governo toglierà questa tassa. Ma il nuovo governo non ha solo in mente questo poiché sta puntando ad evitare un ritorno della Legge Fornero. Verrebbe messo in pratica un pacchetto di misure da circa 2 miliardi di euro, che comprenderebbe la proroga di Opzione donna, ossia della possibilità di pensionamento con 35 anni di contributi e 58 anni di età (se lavoratrici dipendenti) o 59 anni di età (se lavoratrici autonome), e la proroga dell’Ape sociale, ossia la possibilità di pensionamento con 63 anni di età e 30 anni di contributi (oppure 36 a seconda dei casi).