GIULIA CECCHETTIN, LE SUE ULTIME PAROLE SONO UN COLPO AL CUORE

 

Dopo aver ritrovato il killer, tutta Italia ne chiede immediatamente il rimpatrio e che sia portato il più presto a processo per fare giustizia. Non appena Italia e Germania sbrigheranno tutte le formalità del caso, sarà poi un team della polizia giudiziaria italiana che andrà a prelevare Turetta dalla Sassonia e lo riporterà in patria, dove sarà poi interrogato dagli inquirenti per chiarire tutti i punti ancora oscuri di questa vicenda.

Tra i nodi più importanti da sciogliere vi è quello della premeditazione del delitto. Ci sarebbero già vari indizi a sostegno di questa tesi, poichè da una prima ricostruzione dei fatti pare infatti che Turetta abbia seguito un preciso disegno. Inoltre, dall’analisi dei suoi dispositivi elettronici il 22enne è emerso come avesse fatto delle ricerche sospette circa kit di sopravvivenza e itinerari di montagna.

Per il momento, quanto alla premeditazione, il condizionale rimane d’obbligo, spetterà agli inquirenti mettere alle corde il killer su questo punto. In merito a quest’ultimo punto, l’avvocato della famiglia di Giulia, preferisce non sbilanciarsi: “Sono sempre stato prudente – ha detto – sulla questione della premeditazione, solo l’accertamento tecnico processuale lo potrà dire”.

Ad incastrare Turetta, con la successiva iscrizione nel registro degli indagati, erano stati i filmati di uno stabilimento nella zona industriale di Fossò, dove si vede il killer aggredire la povera Giulia. Come scrivono gli inquirenti nelle carte giudiziarie divulgate da Adnkronos: “Turetta poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse“.

Dal filmato si vedrebbe Turetta colpire a calci e pugni la giovane anche una volta caduta a terra inerme. E’ proprio in quei drammatici istanti che la giovane pronuncia quelle che saranno le ultime parole poco prima di spirare. Mentre cercava disperatamente di difendersi, si sentiva distintamente Giulia urlare: “Mi fai male“. Parole che, purtroppo, non hanno impietosito il killer.