Garlasco, nuova svolta; non si trova la prova regina contro Andrea Sempio

Sono passati quasi venti anni dallโ€™omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, ma il caso continua a riservare sorprese e inquietanti novitร . Le ultime indagini, infatti, si sono concentrate su un elemento cruciale che sembrava aver giร  chiarito molti aspetti del delitto: il DNA trovato sotto le unghie della vittima. Tuttavia, recenti sviluppi hanno sconvolto le certezze degli inquirenti e della difesa, poichรฉ quella prova regina sembra essere scomparsa nel nulla.

Il DNA scomparso: un colpo duro per le indagini

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, il materiale genetico maschile rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi non sarebbe piรน disponibile per nuove analisi. La prova, ritenuta fondamentale per identificare lโ€™aggressore, รจ oggi irrintracciabile, rendendo impossibile qualsiasi verifica o confronto ulteriore. La perdita di questo reperto si aggiunge ad altri materiali, come parti del pigiama della vittima e lโ€™impronta 33 sullโ€™intonaco della casa, anchโ€™essi scomparsi nel tempo, probabilmente dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, il principale sospettato.

Lโ€™uso dellโ€™Intelligenza Artificiale per riaprire il caso

In assenza di prove fisiche, gli investigatori e i consulenti della difesa stanno puntando su tecnologie allโ€™avanguardia. Lโ€™Intelligenza Artificiale (IA) รจ stata impiegata per riesaminare le vecchie perizie e i dati raccolti durante le indagini. Grazie a sofisticati algoritmi, รจ stato possibile analizzare digitalmente le tracce e ottenere nuove informazioni.

Tra queste, spicca la scoperta di tracce di DNA maschile non riconducibili nรฉ ad Alberto Stasi nรฉ ad Andrea Sempio, amico della vittima e tra i principali sospettati. In particolare, una traccia di DNA รจ stata individuata sul dito anulare sinistro di Chiara, suggerendo la presenza di un altro soggetto sulla scena del crimine, ancora non identificato. Sebbene non si possa escludere che tali tracce siano state contaminate successivamente allโ€™omicidio, la scoperta riaccende il dibattito sulla veritร  e sulla possibile presenza di altri coinvolti.

Reperti scomparsi e implicazioni investigative

Oltre al DNA, sono scomparse anche altre prove materiali di grande importanza. La perdita di una parte del pigiama indossato dalla vittima al momento del delitto e dellโ€™impronta 33, rilevata sullโ€™intonaco della casa, limita le possibilitร  di nuovi confronti e analisi. Questa situazione complica ulteriormente il lavoro degli inquirenti e solleva dubbi sulla correttezza e completezza delle indagini passate.

Le nuove richieste della famiglia Poggi e della difesa

Lโ€™avvocato della famiglia Poggi ha formalmente richiesto di estendere il prelievo del DNA a un numero piรน ampio di persone, tra cui possibili membri delle forze dellโ€™ordine coinvolti nei rilievi. Lโ€™obiettivo รจ verificare se la traccia trovata sullโ€™anulare di Chiara possa essere stata contaminata accidentalmente, magari durante le operazioni di scena o i rilievi.

Un possibile riavvio del processo?

Questi sviluppi riaccendono la discussione sulla possibilitร  di riaprire il caso o di rivedere le fasi investigative passate. Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di reclusione, ha sempre proclamato la propria innocenza. Con le nuove evidenze genetiche, la sua difesa potrebbe avere nuovi argomenti per chiedere un riesame del processo.

Tuttavia, il problema principale rimane la perdita dei reperti originali, che limita drasticamente le possibilitร  di nuove analisi e rischia di lasciare irrisolti alcuni aspetti fondamentali del caso.