Garlasco, la confessione di Andrea Sempio al padre
Gli ultimi sviluppi attorno al delitto di Chiara Poggi, vedono Andrea Sempio, amico di vecchia data del fratello della 26enne deceduta, indagato. Una svolta, questa, che potrebbe rimescolare le carte di questo fortissimo caso mediatico che continua a dominare la scena della cronaca nera nazionale.
Di tempo ne è passato tantissimo, esattamente 18 anni dal giorno in cui la povera Chiara è stata rinvenuta priva di vita, tra le mura della villetta di Garlasco, in cui viveva con la famiglia, in vacanza in Trentino. Fu Alberto Stasi, oggi condannato in via definitiva, dalla Cassazione, a 16 anni di reclusione, a fare la macabra scoperta della salma, allertando soccorritori e forze dell’ordine.
Se per la Cassazione e per la famiglia Poggi è lui il colpevole, dunque l’autore materiale del delitto, gli inquirenti stanno comunque effettuando le nuove indagini che vedono Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, indagato.
L’opinione pubblica è fortemente divisa per quanto concerne la sua presunta colpevolezza, mentre l’uomo continua a professarsi innocente. Ma veniamo alla notizia dell’ultima ora, quella che sta correndo veloce sul web e sui principali siti d’informazione.
Si parla della confessione fatta da Andrea Sempio al padre.
Dalle vecchie intercettazioni si evince che Andrea Sempio, già nel 2017, quando era finito indagato per il delitto di Chiara Poggi, era preoccupato e suo padre lo rassicurava, dicendogli che terminati tutti gli accertamenti, soprattutto quelli sul dna, non ci sarebbero stati più problemi. L’uomo nel volerlo tranquillizzare, gli diceva: «Ci sarà un’archiviazione con il tuo nome».
Il 9 febbraio 2017, giorno in cui Andrea doveva essere interrogato, la madre gli chiede: «Sei preoccupato te Andrea?», e lui risponde di essere tranquillissimo. . Il padre gli dice: «Se al massimo ti infila dentro qualche domanda che non… gli dici guardi sono passati dieci anni, non mi ricordo, insomma tutto quello che è stato dichiarato è stato riscontrato quindi… loro si portano dietro la storia del dna, perché se loro ne parlano allora tirano fuori la storia del dna, però se non ne parlano noi ce lo portiamo, e vedere se tirarla fuori o meno se loro fanno domande sul dna».
Il padre precisa: «È importante che è a suo nome, perché se c’è l’archiviazionecon il tuo nome è importante, mentre prima non c’era».I carabinieri hanno piazzato le cimici nell’auto di Andrea che, parlando da solo, riguardo suo padre, si lascia andare ad un commento: «È una cosa strana».
Sempio sottolinea a se stesso che ci sono in ballo 30 anni di cella e sembra non comprendere la questione dna, ossia come mai, non essendo lui un genetista né un avvocato, gli sono state fatte domande di genetica, proseguendo: «Io aspetto, direi e poi… che cosa è successo e capisci cheera in realtà… benissimo»
Nel 2017 Andrea era già insofferente per via del clamore mediatico del caso Garlasco, lasciandosi andare ad uno sfogo mentre è da solo in auto, dicendo: «Del popolo bue non me ne frega più niente, a me di anelare a impressionare la casalinga farle credere: no casalinga non pensare male… ma fai il c… che vuoi, pensa, pensa quello che vuoi,pensa quello che vuoi e odiami, continua a pensare che, in realtà…continua a pensare che in mano a lei c’era una ciocca dei miei capell iche però nessuno per dieci anni, però, nessuna delle squadre degli investigatori si è mai accorta che c’era un’intera ciocca di capelli,continua a pensare, sì pensa che mi sono tagliato i capelli per non nascondere il fatto che… anche, se poi, tagli i capelli, ma il capello è uguale lo stesso, il capello è uguale, e quindi vogliamo analizzare ilcapello lì? Se anche fosse corto, è uguale».