Elly Schlein, nuova icona della sinistra, traccia la linea: subito porti aperti e ius soli

Elly Schlein, la nuova reginetta della sinistra, è stata la candidata più votata in Emilia Romagna. Famosa per un video in cui se la prende con l’assenteismo in Europa di Matteo Salvini, fa il giro delle tv ogni sera. In pratica ha soppiantato la sardina Mattia Santori. Repubblica l’ha innalzata sugli altari e così Lilli Gruber nel suo salotto su La7. Mario Lavia su Linkiesta chiede per lei un posto nella nuova segreteria del Pd. Insomma Elly Schlein ha un grande avvenire davanti a sé.

E così ha pensato bene di far capire subito qual è il progetto politico da seguire. Lo ha fatto in un comunicato congiunto con gli eurodeputati Pd Pietro Bartolo, il medico pro-migranti, e Pierfrancesco Majorino.

Elly Schlein, l’appello al governo

“In Italia e in Europa c’è bisogno di una svolta radicale in materia di politiche di immigrazione. Per questo rivolgiamo al governo un appello preciso: ci si faccia carico di scelte più nette rispetto a quelle operate fin qui. Serve una nuova legge quadro su di una materia che fin qui è stata affrontata attraverso le lenti dell’insicurezza, della paura, della fragilità dei progetti di inclusione e integrazione”. Questo l’appello al governo, rivolto soprattutto al Pd affinché una linea di sinistra radicale sia chiaramente riconoscibile.

“E serve – continua l’appello – una nuova legge sulla cittadinanza che cancelli l’odiosa differenza tra bambini che nascono e crescono in questo Paese e che devono essere sempre riconosciuti come italiani. La cancellazione dei decreti Salvini, il superamento della Bossi-Fini, il potenziamento dell’accoglienza diffusa, il rilancio di SPRAR, un grande piano nazionale per la piena integrazione, il sostegno al soccorso in mare, la nuova gestione dei flussi contro qualsiasi illegalità, l’annullamento del memorandum con la Libia in cui la situazione non garantisce il rispetto diritti fondamentali e la cancellazione di quella autentica vergogna costituita dai campi di detenzione: tutto ciò deve e può essere il cuore di una nuova pagina da scrivere immediatamente attraverso il nostro Paese”.

“Un Paese che, ovviamente, non va lasciato solo. Anche per questo è sempre più necessario che in sede europea si approvi davvero la riforma di Dublino – conclude l’appello – e vinca la logica della comune responsabilità nella gestione dei processi di accoglienza e non quella della continua deresponsabilizzazione che aiuta i trafficanti e tratta i migranti come un nemico da respingere”.