ELENA DEL POZZO, LO STRAZIANTE MESSAGGIO DEL PAPÀ DELLA PICCOLA

La storia dei 3 uomini incappucciati che hanno rapito la sua Elena, uno scricciolo che avrebbe compiuto 5 anni il 12 luglio, ha retto meno di 24 ore. Poi, Martina Patti, sotto pressione, messa alle strette da un interrogatorio sempre più incalzante, ha confessato il figlicidio.

E tutta l’Italia, che ha sperato fino all’ultimo che Elena fosse viva, è stata improvvisamente avvolta dallo sconcerto, dinnanzi all’ennesima storia dell’orrore dove una madre, che ha tenuto in grembo la sua bambina per 9 mesi, che ha sentito il suo primo pianto, il suo primo inno alla vita… ha tolto la vita a chi ha generato.

Non siamo giudici, ma per un attimo ci siamo immedesimati in questa splendida bambina, così come l’ultimo video delle telecamere di videosorveglianza dell’asilo che l’ha ripresa mentre, a fine giornata scolastica, correva tra le braccia della sua mamma, quella a cui aveva dedicato un bellissimo disegno per la sua festa.

Immaginiamo Elena Del Pozzo che sta mangiando il budino mentre guarda i cartoni animati al telefonino della madre, intenta a stirare, e immaginiamo, seppur con le lacrime agli occhi, la stessa bambina, accoltellata a morte da 7 fendenti, per poi essere nascosta in cinque sacchi da cucina, impilati uno dentro l’altro a mo’ di matriosca, prima di essere parzialmente sepolta in un terreno incolto vicino casa, dove le le forze dell’ordine -su indicazione della Patti- hanno fatto la macabra scoperta.

Ora la donna è in carcere, in isolamento, sorvegliata 24 ore su 24, dato che gli inquirenti temono che possa compiere gesti estremi, mentre il dolore ha pervaso tutta la comunità. E mentre coloro che si stanno occupando del caso, senza dubbio uno dei più efferati degli ultimi tempi, cercano di capire dove effettivamente sia stata compiuta l’azione omicidiaria e se davvero Martina abbia agito da sola, alla ricerca di potenziali complici che l’abbiano aiutata ad uccidere o ad occultare il cadavere, c’è un grido disperato, straziato, quello di chi ha perso per sempre la sua ragione di vita.

C’è il grido disperato dei nonni paterni, dei familiari ma, soprattutto, del papà della piccola Elena, Alessandro Nicodemo Del Pozzo; un giovane padre orfano della sua bambina che non riesce a darsi pace. Inevitabile il confronto con un altro padre, Davide Stival, oggi 37enne, che ha rivissuto il suo dramma con l’infanticidio di Mascalucia, al punto da affermare: “Mi affligge così tanto riparlarne, sono passati 8 anni e non so ancora perché Veronica abbia ucciso Lorys”. 

Anche il suo bambino, il piccolo Lorys, ucciso dalla madre, Veronica Panarello, nel 2014, anche se in quest’ultimo caso, ribattezzato dalla cronaca come il delitto di Santa Croce Camerina, non si è mai scoperto il movente, né tantomeno la Panarello, che sta scontando una condanna a 30 anni in via definitiva, ha mai confessato di aver ucciso suo figlio.

Ma chi è Alessandro Del Pozzo? Di lui sappiamo che in passato ha avuto qualche problema con la legge. Nel 2017, infatti, è stato accusato di spaccio e uso di stupefacenti e per questo motivo si è preso una condanna per la quale ha dovuto scontare gli arresti domiciliari. Nel 2020, poi, era stato accusato di rapina dentro una gioielleria ma, successivamente, prosciolto per non aver commesso il fatto.

Alessandro adorava la sua bambina, con la quale aveva un bellissimo rapporto. Dopo la separazione, ha conosciuto una ragazza sicula, con la quale si sta rifacendo una vita e mai, mai, avrebbe immaginato che la sua ex, avrebbe potuto compiere un gesto così estremo per una vendetta nei suoi confronti. A dover di cronaca, ricordo che al momento, per gli inquirenti il movente della gelosia, nutrita dalla Patti nei confronti di questa nuova coppia e dell’affetto che Elena avrebbe potuto nutrire sempre più nei confronti dell’attuale fidanzata di Alessandro, è quello più plausibile.

Il giovane padre, che ha solo 24 anni, deve metabolizzare la morte della sua piccola e non una morte accidentale, ma avvenuta per mano di chi l’ha messa al mondo. A suo modo, nello dolore lacerante, ha voluto postare un messaggio sui social dedicato al suo angioletto: “Ti ricorderò sempre per quello che eri, una bambina speciale, identica a papà. Ti amo amore mio, vivrai sempre nel mio cuore, papà non ti dimentica. Io ti porterò sempre con me fino all’infinito ed oltre. A presto in Paradiso Angelo mio…”.