È ripartita l’invasione all’Italia: oltre 800 migranti in mare

 

Il maltempo ha concesso tregua per alcuni giorni tra l’Africa e la Sicilia ed i trafficanti ne stanno approfittando per mettere in mare quanti più migranti possibili.

Nell’ultima settimana, prima dell’atteso nuovo peggioramento previsto in questi week end, si può parlare di vero e proprio assalto: i gruppi criminali operanti in Tunisia e Libia sono riusciti a far partire dalle coste nordafricane circa 800 migranti.

Un flusso inarrestabile che ha caratterizzato anche le ultime ore. Tra persone soccorse da navi militari e navi delle Ong, ben ci si può rendere conto dell’attuale situazione vigente nel Mediterraneo.

Le organizzazioni non governative hanno a bordo dei loro mezzi attualmente 367 persone. Sono tre le organizzazioni impegnate attualmente tra la Libia e la Sicilia. La prima è la Sos Mediterranée, la quale è stata protagonista con la sua Ocean Viking di tre missioni di salvataggio in pochi giorni ed ha attualmente a bordo 215 migranti.

L’altra ong impegnata è invece la spagnola Open Arms, che ha caricato a bordo dell’omonima nave 73 persone, raccolte all’alba di ieri da un barchino in difficoltà non lontano dalla Libia. Infine, c’è un’altra ong, spagnola anch’essa, che ha iniziato ad operare proprio in questa settimana: si tratta della Aita Mari, impegnata con un omonimo mezzo nel Mediterraneo e che nelle ultime ore ha caricato a bordo 79 soggetti presi da un barcone in difficoltà.

Alarm Phone, il network telefonico che riceve e rilancia gli allarmi direttamente dai mezzi in difficoltà, dal proprio canale Twitter nelle ultime ore ha segnalato diverse situazioni di gommoni in avaria.

A completare il quadro anche le notizie arrivate dalla Tunisia. La Guardia Costiera di Djerba infatti, ha soccorso, come riferito da media locali, un barcone con 43 migranti a bordo a 10 miglia da Houmet Essouk. L’imbarcazione era partita proprio da questa cittadina costiera tunisina ed è stata raggiunta dai militari locali dopo essere stata individuata.

Nessun migrante in questo caso era tunisino, tutti infatti erano originari del corno d’Africa: in particolare, 23 erano etiopi, 15 eritrei e 5 somali. Tra loro, 11 erano donne. Soltanto un migrante è stato costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale di Djerba, gli altri sarebbero in buone condizioni ed ora sono ospitati all’interno del centro d’accoglienza di Zarzis.

Una situazione, quella descritta, che preoccupa e non poco: non appena le condizioni meteo hanno aperto una finestra ottimale per far intraprendere i viaggi, le organizzazioni criminali non hanno perso tempo a far partire quanti più migranti possibili. Questo potrebbe far presagire, in previsione anche del mese di dicembre, uno degli inverni più difficili sul fronte della gestione dei flussi migratori.

 

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