Dottoressa stuprata in ambulatorio, no al risarcimento: “il mio aggressore è in carcere tutelato dallo Stato e io sono sola”

 

Nel Settembre 2017 era stata violentata da un paziente mentre era di turno alla guardia medica a due anni di distanza la notizia: l’assicurazione le ha respinto la richiesta di indennizzo: “Il diritto a beneficiarne risulta prescritto”.

Non ha ottenuto alcun risarcimento la dottoressa violentata durante il suo turno nell’ambulatorio della guardia medica di Trecastagni (Catania) il 18 settembre 2017. L’assicurazione ha ha respinto la richiesta di risarcimento, motivando la scelta con la “prescrizione del diritto all’indennizzo”. “Vivo ogni giorno un profondo senso di ingiustizia. Il mio aggressore è in carcere tutelato dallo Stato e io sono sola”, ha commentato Serafina Strano – questo il nome della vittima.

La spiegazione è fornita dalla stessa dottoressa, comprensibilmente amareggiata: “Si tratta di una polizza per infortuni, stipulata dall’Asp di Catania per ogni medico della guardia medica. La pratica era stata aperta d’ufficio dall’azienda subito dopo la mia violenza, ma da allora nessuno si è preoccupato di darmi notizie. Dall’ufficio legale non hanno fatto nulla e ora mi dicono che la documentazione avrei dovuto inviarla io”.