DI MAIO SFIDA IL PD: VOTATE CON NOI IL SALARIO MINIMO PER I LAVORATORI! COSA NE PENSATE?

Parole indirizzate al Partito democratico del neo segretario Nicola Zingaretti. Di Maio sottolinea che la misura è adottata in 22 paesi europei su 28, “comprese Francia e Germania” e che l’Italia aspetta “da decenni” una legge “che restituisca dignità al lavoratore permettendogli di non essere più vittima del ricatto ‘questo è il lavoro: o cosi’ o vattenè”.

“La sinistra – aggiunge il ministro – se ne è riempita la bocca per anni, ma quando è stata al governo non l’ha mai nemmeno posta in agenda” nonostante sia “inaccettabile che nel 2019 ci siano ancora migliaia di giovani costretti ad accettare una paga di 3 o 4 euro l’ora. Quello non è lavoro, è schiavitù”.
Affermazioni che a Largo del Nazareno vengono respinte. Debora Serracchiani, capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera, ricorda a Di Maio “che sul Salario minimo orario esiste una proposta di legge del Partito democratico, già depositata fin dallo scorso luglio, molto precisa e dettagliata”.

Una misura, spiega l’esponente dem, “che verrebbe incontro ai circa due milioni di lavoratori che in Italia non hanno un contratto collettivo di riferimento e agli oltre 2,5 milioni che possono essere considerati lavoratori poveri proprio per gli stipendi. Stiamo parlando di lavoratori poveri che anche il reddito di cittadinanza escluderebbe da qualsiasi tipo di aiuto pubblico e che ricevono salari al di sotto dei minimi stabiliti dalla contrattazione”. Il Pd non chiude però al confronto: “Se quella del M5s è una iniziativa legislativa seria e non la solita campagna propagandistica, troverà sempre pronto il Pd nella difesa degli interessi delle categorie più deboli”, assicura infatti Serracchiani.

Dall’altro lato delle opposizioni, Mara Carfagna, vice presidente della Camera invita Pd e M5s a non strumentalizzare la questione: “Discutere di salario minimo si può e si deve, vedendo in dettaglio le proposte e confrontandosi con imprese e sindacati. Usarlo come stanno facendo per fare la gara a chi è più di sinistra, o per evocare un ‘nuovo forno’ Di Maio-Zingaretti, sembra una strumentalizzazione di milioni di lavoratori precari e della loro speranza di un salario più alto. Serve meno tattica e più azioni concrete”, conclude la deputata di Forza Italia.