Desiree Mariottini, il ghanese denuncia i genitori della 16enne stuprata e uccisa

Una denuncia per abbandono di minore contro i genitori di Desiree Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina morta la notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018 in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo.

L’ha presentata dal legale di uno dei 4 extracomunitari indagati per concorso in omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione e somministrazione di droga a minore, il ghanese Yusef Salia.
Salia aveva un permesso umanitario scaduto,e si era rifugiato tendopoli di Borgo Mezzanotte nel Foggiano.

Per la morte di Desiree Mariottini alla sbarra 4 immigrati africani
L’incredibile vicenda è emersa oggi. Era in corso l’udienza di fronte al gup nel procedimento che vede indagati i quattro immigrati africani, Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe.

«Gli imputati – ha affermato davanti al gup un testimone sentito oggi in incidente probatorio – ci impedirono di chiamare i soccorsi per aiutare Desiree».
Il testimone, che si trovava all’interno dell’edificio di via dei Lucani di proprietà di una società del fratello di Walter Veltroni, è stato chiamato a confermare, con atto istruttorio irripetibile, quanto già detto.

Proprio durante l’udienza il difensore di Yussef Salia, accusato con altri tre di omicidio volontario, ha depositato la denuncia contro i genitori di Desiree. Ipotizzando il reato di abbandono di minori e omessa vigilanza.

Si infoltisce, intanto, il gruppo delle parti civili. Comune di Roma, Regione Lazio e le associazioni “Insieme con Marianna” e “Dont’t worry- Noi possiamo Onlus” si sono costituite parti civili.

I 4 africani hanno drogato e abusato a turno di Desiree
Le istanze sono state ammesse dal gup Clementina Forleo nel corso dell’udienza preliminare. Sul banco degli imputati i quattro cittadini africani, Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe. Accusati di omicidio, violenza sessuale e spaccio di stupefacenti.
Secondo l’aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza, i quattro avrebbero abusato a turno di Desiree Mariottini dopo averle fatto assumere un mix di droghe che ne hanno provocato la morte.
Ad incastrarli ci sarebbero anche tracce dei Dna trovate dagli investigatori sul corpo della ragazza.
Mentre nell’aula Occorsio era ancora in corso l’udienza preliminare, fuori dal Tribunale di piazzale Clodio si è svolto un sit in. Sono stati esposti alcuni striscioni e tricolori. C’era scritto “Desy vita nostra, ti amiamo” e “Desiree Mariottini figlia d’Italia, vogliamo la certezza della pena – Io sono Desiree“.