Decifrato il messaggio dell’amico di Sempio: cosa svela l’enigma

Un messaggio criptico in ebraico, un collegamento tra riti esoterici e un giro di incontri segreti, e una ragazza misteriosa al centro di un intricato enigma: queste sono le nuove piste che stanno riaccendendo le indagini sul delitto di Garlasco, uno dei casi più discussi degli ultimi anni.

Il messaggio nascosto e la ragazza scomparsa
Dalle analisi di un codice criptato, è stato estratto un messaggio che, tradotto dall’ebraico, recita: «C’era una ragazza lì che sapeva». La scoperta ha gettato nuova luce sul caso, suggerendo che dietro il delitto potrebbe celarsi una testimone silenziosa, forse ancora in vita, forse già scomparsa nel nulla. La presenza di questa figura potrebbe rappresentare un elemento chiave per comprendere le motivazioni e le dinamiche dell’omicidio.

Il legame tra Bertani e Sempio
Nel corso delle indagini, sono emersi dettagli inquietanti riguardo ai due giovani coinvolti: Sempio, intercettato nel 2017, ha raccontato di aver condiviso tutto con Bertani fino ai diciotto anni. Nei diari di Sempio, si trovano frasi che parlano di azioni terribili, “cose così brutte che nessuno può immaginare”. Gli investigatori stanno scavando tra amici comuni, confessioni notturne e le canzoni rap che i due amavano, alla ricerca di un collegamento tra passato e presente.

Riti e “festini” nel Santuario della Bozzola
Secondo il penalista Massimo Lovati, Chiara, una possibile testimone o figura chiave, potrebbe aver scoperto un giro di riti esoterici a luci rosse nei locali del Santuario della Bozzola, già sotto inchiesta per video-ricatti hard. Testimoni parlano di incontri con minorenni a cui partecipavano figure come “il Sadico” (Sempio) e “il Picchiatore” (Bertani), presenti a eventi clandestini che potrebbero aver coinvolto giovani e minori. Un ambiente pericoloso, dove chi sa troppo rischia di sparire o di essere zittito.

Una scia di suicidi sospetti
Non sono solo i protagonisti diretti a destare preoccupazione: Bertani non è l’unico giovane a essersi impiccato dopo aver frequentato la Bozzola. Gli inquirenti stanno riesumando fascicoli dimenticati, convinti che un filo rosso colleghi morti, segreti e il silenzio di un’intera comunità. Se il messaggio in ebraico è autentico, potrebbe indicare l’esistenza di una ragazza al centro di un intricato gioco di potere e omertà.

La nuova pista investigativa
La procura di Pavia e la squadra mobile hanno deciso di ripartire proprio da quel post criptico, affidandosi a analisi linguistiche, perizie informatiche e incroci di tabulati telefonici. Sono stati individuati nuovi nomi, mai comparsi prima, tutti legati ai riti segreti del Santuario. L’obiettivo è capire se la “ragazza che sapeva” sia stata zittita prima di poter parlare o se, al contrario, abbia ancora paura di finire nel mirino di chi vuole mantenere il silenzio.

Un caso che potrebbe ancora riservare sorprese
Le indagini continuano, e il mistero si infittisce. La presenza di una testimone silenziosa, il legame con riti occulti e una serie di suicidi sospetti potrebbero cambiare le sorti di un caso che ha sconvolto l’Italia. La verità potrebbe essere più vicina di quanto si immagini, nascosta tra le pieghe di un messaggio in ebraico e le ombre di un paese che sembra aver dimenticato troppo in fretta.