Dai blocchi al lockdown totale: il piano del Cts per chiudere tutto

In seguito all’impennata di contagi da Coronavirus registrata in questi ultimi giorni (ieri si sono raggiunti 5.724 casi, ma con un numero altissimo di tamponi, ben 133.084), il governo non ha perso tempo ed ha subito deciso di convocare d’urgenza una riunione con il Comitato tecnico scientifico per decidere quale strada intraprendere.

In realtà quanto verrà discusso oggi nel corso dell’incontro fra il Cts ed il ministro della Salute Roberto Speranza è abbastanza noto. Gli esperti avevano infatti già preparato un documento con tutti gli scenari di diffusione del Covid-19 e le possibili misure da attuare. Ciò che verrà deciso nel corso della riunione andrà poi a far parte del nuovo Dpcm in arrivo.

Nel primo scenario immaginato dal Cts, il Paese si trova in un momento di sostenuta diffusione del virus, ma con un sistema sanitario ancora perfettamente in grado di gestire la situazione nel breve-medio periodo. Una fase di “allerta gialla”, insomma: quella in cui ci troviamo adesso. L’indice Rt oscilla fra l’1 e 1,25, e come compito primario resta il contenimento dei focolai, con l’istituzione, all’occorrenza, di piccole zone rosse per evitare un aumento dei contagi. Da incoraggiare sia il distanziamento sociale che l’uso dello smart-workig, si legge nel documento riportato da “Il Messaggero”, così come l’interruzione di attività sociali, culturali e sportive, se necessario. Non solo. Già in questa fase il Comitato tecnico scientifico prevede delle limitazioni agli spostamenti dei cittadini “in aree geografiche sub-regionali”, come province e comuni, in zone considerate più a rischio. Per quanto riguarda la scuola, argomento caldissimo in queste ore date le contestazioni contro il ministro Azzolina, il Cts suggerisce lezioni scaglionate, con il ritorno della didattica a distanza per gli istituti superiori. Sospesa l’educazione fisica.

Se tutto questo non dovesse essere sufficiente, si passa allo scenario “arancione”. Le prime regioni che potrebbero raggiungere questa fase sono Campania, Lombardia e Basilicata. In questo scenario, la trasmissione del virus resta sostenuta, con un Rt tra 1.25 e 1,5, ma il sistema sanitario rischia di non tenere nel medio periodo. L’obiettivo diventa dunque quello di mitigare la diffusione del virus, tramite “interventi straordinari estesi, con lockdown temporanei (2-3 settimane) in Comuni e Province”. Oltre a ciò, verrà richiesto di mantenere il distanziamento e sospendere attività a rischio assembramento. In questa fase saranno inoltre ristretti gli spostamenti fra e dentro le regioni, con possibile interruzione di alcune attività produttive.

In caso di ulteriore peggioramento, il Cts ha pronto anche lo scenario “rosso”, che sarà preso in considerazione in caso di trasmissione incontrollata del Coronavirus, con un Rt che supera l’1,5. In questa fase, considerato l’elevato rischio di una possibile crisi del sistema sanitario, il Comitato tecnico scientifico si pone come obbiettivo la fine della trasmissione comunitaria diffusa. Sono quindi previste delle severe limitazioni alla circolazione dei cittadini, fino ad arrivare addirittura ad un nuovo lockdown generalizzato. In questo caso gli istuti scolastici saranno chiusi, con un ritorno alla didattica a distanza.