Da Genova a Palermo: false identità per i clandestini
Erano considerati responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina ed aggravata dal reato transnazionale.
Con questa accusa i militari del Comando provinciale di Genova hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Genova nei confronti di otto soggetti: di cui quattro di origine italiana e altrettanti di origine, albanese.
I provvedimenti, a cui vanno aggiunte le esecuzioni di ulteriori 18 misure restrittive (obblighi di dimora e di presentazione) scaturiscono da una complessa attività di indagine, durata diversi mesi, condotta dal Nucleo operativo della Compagnia di Genova e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Genova. L’inchiesta ha permesso di svelare come fossero da tempo organizzate condotte illecite, tra i mesi di settembre 2018 e febbraio 2019, nelle provincie di Genova, Savona, Imperia e Palermo. Una triangolazione che in un primo momento aveva permesso di eludere i controlli.
Le indagini sono scaturite da una rapina a mano armata a Genova il 30 luglio del 2018 ai danni di una sala giochi, per una somma totale di 12mila euro. “Gli immediati accertamenti investigativi hanno consentito di risalire all’identificazione dei rapinatori (una coppia, composta da uomo e una donna), nonché di individuare un’organizzazione criminale, costituita oltre che dai due rapinatori da altri 6 soggetti di nazionalità italiana ed albanese, specializzata nel traffico di immigrati clandestini. Nello specifico, gli accoliti, dietro il pagamento di consistenti somme di denaro (tra i mille e i 12mila euro) procuravano false identità, con relativa documentazione, a cittadini albanesi accompagnandoli, attraversando le province di Genova, Savona e Imperia, in Svizzera ovvero in Inghilterra (via territorio francese)”, spiegano i militari dell’Arma.
L’organizzazione aveva sviluppato un articolato network, sia a Genova che nelle altre provincie citate, avvalendosi, a vario titolo, dell’operato di altri 18 sodali (tutti destinatari di misure restrittive diverse dall’arresto) alcuni dei quali residenti a Palermo. Secondo i carabinieri il gruppo siciliano aveva il compito di provvedere a quanto necessario per la creazione di generalità (nome, cognome e data di nascita) totalmente fittizie e la realizzazione di documentazione illegale in favore degli immigrati clandestini, comprese abitazioni, autovetture, utenze telefoniche (intestate a sconosciuti), generando così un traffico di affari illeciti di diverse decine di migliaia di euro al mese. Nel corso delle indagini, in collaborazione con la polizia di frontiera Francese e la Polaria di Palermo, sono state arrestate in flagranza di reato, a vario titolo – a riscontro delle attività investigative – 4 persone per immigrazione clandestina.