«Colpire le donne disobbedienti si può», lo dice il Corano. E l’imam scatena l’inferno

Il famigerato «battetele» vergato a carattere di fuoco nel Corano finisce prima sotto i riflettori di uno studio televisivo in Egitto e poi, alimentato dalla bufera polemica che ne è conseguita, al centro di un dibattito che si è esteso a tutto il mondo musulmano. E come sottolinea il sito de Il Giornale che, tra gli altri, in queste ore rilancia il caso, «quelle parole contenute nella Sura delle Donne. Quel “e battetele” scritto nel Corano» ammettono che nella cultura islamica è lecito colpire – anche se solo simbolicamente – le proprie donne al primo segno di insofferenza e ribellione.

Colpire le donne disobbedienti si può: polemica sulle parole dell’imam
Già perché per tradizione ancestrale e dottrina culturale, colpire le donne che si ribellano al diktat del marito, non solo è ammesso, ma considerato addirittura lecito. Talmente ineccepibile, quasi un precetto, che l’argomento torna d’attualità, istituzionalizzato da un dibattito televisivo andato in onda nei giorni scorsi in Egitto, dopo che – come riferisce appunto il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti – «il grande sheikh dell’università di Al Azhar del Cairo, l’imam Ahmad al Tayeb, ha affermato durante una trasmissione televisiva che per l’uomo è lecito colpire – seppur simbolicamente – le proprie mogli che si siano dimostrate disobbedienti». La notizia rimbalza su siti emedia locali, fino ad arrivare – ripresa da Arab News – all’Ansa che, nel riferirla, sottolinea come secondo l’imam, una delle più importanti e ragguardevoli autorità sunnite, si sarebbe addirittura detto favorevole – se non proprio propenso – alle «bacchettate», da dispensare, avrebbe però poi aggiustato il tiro l’imam, in chiave e modalità simbolica e, soprattutto, senza arrecare dolore o mortificazione alla donna colpita.

Dopo la bufera, arriva una sostanziale marcia indietro…
Da cui consegue un’ulteriore condizione posta in essere nel discorso: le moglie, per quanto disobbedienti, non vanno mai colpite sul viso. Discorso integrale e note a piè di pagina sono finiti nel mirino del dibattito tuttora in corso nel mondo egiziano tanto che, riferisce Il Giornale, «l’imam, che è stato ricevuto nel 2016 in vaticano da papa Francesco, sarebbe arrivato a ritrattare le sue posizioni, affermando che picchiare le donne”provoca danni psicologici e si riflette negativamente sulla famiglia”. Insomma, secondo Ahmad al Tayeb “non siamo contrari ad aprire un dibattito sul tema tra scienziati. Spero di vivere abbastanza per vedere leggi nel mondo arabo e islamico che criminalizzano il fatto di picchiare le donne». Una sostanziale marcia indietro, verbalizzata neanche troppo tra le righe…