CARABINIERE 35ENNE SI TOGLIE LA VITA IL GIORNO PRIMA DEL MATRIMONIO
Tragedie inspiegabili, che travolgono, lacerano, distruggono dentro coloro che hanno sempre amato la vittima e che non si danno pace, non riescono ad accettare l’idea che non faccia più parte del mondo terreno.
Come si può, d’altronde, accettare il suicidio di un giovane uomo, avvenuto il giorno prima del suo matrimonio? Siamo dinnanzi all’ennesima vittima di un fenomeno sempre più dilagante.
Sono frequenti i casi di uomini in divisa che pongono fine alla loro esistenza, utilizzando un’arma che, per lavoro, hanno sempre a portata di mano, la loro pistola d’ordinanza.
I motivi del gesto, spesse volte, rimarranno custoditi in chi, con estrema sofferenza, non ha visto, forse, altra via d’uscita, se non il mettere la parola fine alla sua vita.
Un decesso che, invita, ancora una volta, alla riflessione, in una società sempre meno improntata all’ascolto dello stato di malessere altrui, sino a tragedie che scuotono l’Italia intera.
Ciro Di Pietro, carabiniere 35enne in forza al comando di Castelnovo Monti, si è tolto la vita nella sua abitazione di Casina. Originario del Telesino, precisamente di Cerreto Sannita, ha afferrato la pistola d’ordinanza, per mettere fine alla sua vita. Lo ha fatto il giorno prima del suo matrimonio, in cui avrebbe dovuto pronunciare quel si deciso verso la sua compagna, Chiara Saccomanno.
E’ stata proprio la futura sposa, che conviveva con lui da diverso tempo, a trovarlo agonizzante in casa. In preda alla disperazione, ha avuto la forza di chiamare i soccorsi ma purtroppo, il cuore di Ciro ha cessato di battere. Cosa lo ha portato a compiere il gesto estremo, è un mistero che, probabilmente, non verrà mai risolto.
Il 35enne, dal modo di fare quasi d’altri tempi, educatissimo, rispettoso, benvoluto da tutti, con una posizione lavorativa stabile e una donna di cui era follemente innamorato, deciso a voler condividere la sua vita con lei, che avrebbe sposato l’indomani, se n’è andato così, senza far rumore. Uno choc troppo forte per la comunità e per l’Italia intera che piange la sua prematura quanto improvvisa dipartita.
Si è sparato con la sua pistola d’ordinanza. Ed oggi tutti si chiedono il perché, straziati dal dolore. Una morte avvenuta all’indomani del grande giorno e in quella stessa chiesa che sarebbe dovuta essere addobbata per il lieto evento, oggi si prega, ci si raccoglie nel silenzio, stretti in un abbraccio collettivo di vicinanza verso i familiari della vittima. C’è tutta la fede di una comunità che non lascia sola un attimo la sua compagna, che non ha più lacrime per piangere.
Una tragedia che invita a riflettere in quanto, sotto quelle divise, i Carabinieri sono, in primis, uomini, con tutte le loro fragilità. Questo non va dimenticato poiché loro corrono in soccorso degli altri, ma necessitano dell’aiuto, della comprensione, dell’ascolto, anche perché fanno un lavoro che li espone ad un fortissimo stress quotidiano.