Capitano Ultimo, ora è ufficiale: revocata la scorta.

Adesso è ufficiale e la notizia è confermata dal diretto interessato. Al Capitano Ultimo è stata revocata la scorta. «Oggi 16 ottobre 2019, dopo un coraggioso percorso, il Direttore dell’ UCIS Prefetto Alberto Pazzanese e il generale dei carabinieri Giovanni Nistri hanno revocato il servizio di tutela a favore del Capitano Ultimo. Recupereranno due militari. La Mafia di Leoluca Bagarella, Biondino Salvatore e Matteo Messina Denaro brinda felice: hanno vinto tutti. Sì, le Iene festeggiano sul cadavere dei Leoni. Ma le iene rimangono iene e i leoni Leoni. Ultimo». Così Sergio De Caprio, noto a tutti come Capitano Ultimo, dal suo profilo Facebook dà l’annuncio finale sulla vicenda. Vicenda che è già discutibile che sia stata dibattuta.

Capitano Ultimo, ora è ufficiale: revocata la scorta
Una vicenda controversa che, nel suo iter, non ha risparmiato risvolti paradossali. a partire dal suo assunto: la mafia non c’è più. È stato tutto un gioco. Dunque perché continuare a proteggere chi boss e malavitosi affiliati ha combattuto strenuamente e con successo? Questo l’interrogativo grottesco alla base della decisione culminata oggi nel no definitivo alla scorta per il Capitano Ultimo. Fortunatamente però, dove istituzioni e legge difettano, intervengono opinione pubblica, ex colleghi e militanti delle più differenti scuole scuole di pensiero. E così, la mobilitazione seguita alle reazioni sconcertate di molti, è già partita. Per esempio, nelle varie iniziative sono in fase di programmazione, con una petizione per il reintegro della scorta. la cui revoca è stata bollata da moltissimi come «inaccettabile».

L’indignazione di molti: al via una petizione online
Per questo, andando sul sito linkato poco sopra si legge: «La mafia, prima ti lascia solo, e poi ti uccide. Evidentemente i Superiori lo vogliono dietro ad una scrivania. Demansionato, dequalificato e senza giusta tutela. Non lo ritengono un bersaglio facile. Ma qui siamo di fronte a colui che ha arrestato un pericoloso latitante esponente di Cosa Nostra. E non solo… È un servitore dello Stato. E la diffidenza che lo circonda, la sfiducia nei suoi confronti, i sospetti fatti circolare ad hoc da troppi anni ci devono preoccupare moltissimo… Mirano a distruggerlo personalmente e professionalmente. Bisogna sgombrare il campo»