Cancro, identificata una proteina in grado di risanare cellule, la scoperta di scienziati italiani

Una proteina nota per il suo ruolo nella regolazione dell’espressione genica, cioè quel cammino che dal gene porta alla produzione della proteina corrispondente, ha in realtà un compito fondamentale nel prevenire l’accumulo di mutazioni e l’insorgenza di malattie come il cancro. La sua sigla è HNRNPD e gli scopritori del suo ruolo sono i ricercatori del gruppo di Antonio Giordano, direttore dell’Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro presso la Temple University di Philadelphia (Usa) e professore all’Università di Siena. L’abilità delle cellule di riparare il Dna danneggiato è fondamentale nello sviluppo del cancro. Gli autori dello studio, pubblicato su Nucleic Acids Research, «hanno scoperto – spiega Giordano – che silenziare l’espressione di HNRNPD influisce negativamente sulla risposta globale al danno del Dna. Ma hanno anche dimostrato che l’eliminazione totale di HNRNPD compromette la risposta cellulare al danno al Dna indotto dal farmaco chemioterapico camptotecina e rende le cellule tumorali più sensibili a questo farmaco e anche all’olaparib, un farmaco che mira specificamente al processo di riparazione del Dna usato contro alcuni tipi di cancro al seno e delle ovaie».

 

I ricercatori hanno identificato HNRNPD con un approccio noto come “gene fishing” (pesca genetica) utilizzando una struttura sintetica di Dna progettata da Luigi Alfano (Istituto Tumori di Napoli Pascale e Crom di Mercogliano, autore principale dello studio) nel laboratorio ‘Ciclo cellulare e cancrò coordinato da Francesca Pentimalli professore aggiunto alla Temple University.
E nella “pesca genetica”, la struttura sintetica di Dna è stata utilizzata come ‘escà per catturare le proteine nucleari in grado di legarsi con essa. Un gruppo di tali proteine è stato isolato e successivamente identificato da Luca Bini e Claudia Landi dell’Università di Siena. Tra queste i ricercatori si sono concentrati su HNRNPD la cui perdita induce senescenza cellulare e invecchiamento prematuro nei topi, caratteristiche associate a una difettosa risposta al danno del Dna. «L’identificazione dei meccanismi di riparazione del DNA – osserva Giordano – si è rivelato un approccio potente per la terapia del cancro, come esemplificato dall’uso clinico dell’olaparib per il trattamento di vari tumori. L’identificazione di HNRNPD potrebbe essere utile per progettare nuovi approcci antitumorali».

«Ogni tanto una buona notizia! Eccezionale scoperta del team di ricercatori italiani guidati dal professor Antonio Giordano, siete il simbolo dell’ingegno del nostro Paese nel mondo»: con questo post su Facebook, il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è complimentato con il team del professor Antonio Giordano. Che ha accolto con soddisfazione le parole del vicepremier: i ringraziamenti pubblici di un importante esponente del governo «sono una soddisfazione enorme per un ricercatore – ha detto Giordano – Quando i nostri meccanismi di riparazione non funzionano più si verificano non solo tumori ma anche altre patologie e il nostro studio aiuterà anche a chiarire la funzione che alcuni farmaci hanno o potrebbero avere nel cercare di fermare la progressione tumorale».

«Sentire i complimenti da parte di chi ha un tale ruolo politico ci fa ben sperare. In America, nonostante la crisi, la ricerca è sempre ben finanziata mentre in Italia purtroppo ci sono ancora grandi limitazioni e viene finanziata solo un’elite di persone». «Faccio quindi un appello alla politica – ha concluso Giordano – perchè aumenti e renda i finanziamenti accessibili a chi fa un lavoro eccezionale che non viene considerato. I ricercatori italiani non diventano intelligenti in America, questo lavoro dimostra che se crediamo nei nostri giovani, questi riescono a produrre grandi risultati». (FONTE: IL MATTINO)