Calcio in lutto. Il campione muore sotto le bombe in Ucraina insieme alla madre, ferita la sorella

Guerra Ucraina-Russia, non c’è pace per Kiev e altre città del Paese, svegliate anche oggi dalle sirene d’allarme per gli attacchi aerei. Mentre si attende il secondo round di negoziati, e all’indomani delle dure parole di Biden su Putin (“è un terrorista, pagherà”), si contano oltre 100 feriti dopo gli attacchi contro Mariupol e Mosca annuncia la presa di Kherson.

Durante un attacco ha perso la vita anche Dima Martynenko, giovane promessa del calcio ucraino di 25 anni, ucciso nella sua casa assieme alla madre. Su Facebook, un compagno di squadra ha raccontato che la sorella di sette anni è stata colpita da una scheggia alla testa e sta lottando tra la vita e la morte, mentre il padre è sopravvissuto.

Attaccante dell’FC Hostomel, squadra di seconda divisione, nella scorsa stagione Dima Martynenko era stato premiato come miglior giocatore del torneo e capocannoniere della stagione. La notizia del decesso del calciatore è stata confermata anche dalla Federcalcio del distretto di Kiev-Światoszyn e dalla Federcalcio ucraina.

 

Dima Martynenko non è l’unico calciatore ucraino ad aver perso la vita nel conflitto aperto dalla Russia, nei giorni scorsi, precisamente nella notte fra il 25 e il 26 febbraio, è morto sul campo di battaglia il 21enne Vitaliy Sapylo, calciatore del Karpaty, ucciso da un missile nel villaggio di Sokilnyky, località nei pressi di Lviv, alla periferia di Kiev. Il calciatore era un ufficiale militare, comandante di carrarmati.

 

 

In un tweet la FIFPro ha confermato la notizia della scomparsa dei due calciatori: “I nostri pensieri vanno alle famiglie, agli amici e ai compagni di squadra di Vitalii Sapylo (21) e Dmytro Martynenko (25), le prime perdite nel calcio di questa guerra. Che possano riposare in pace”.