Calci, sputi, offese quotidiane: aumenta la violenza sugli agenti (nel silenzio generale)

 

Calci, sputi, offese quotidiane: aumenta la violenza sugli agenti (nel silenzio generale)

Calci, sputi, offese: agenti pestati ogni giorno. Ma politica e media non vogliono

vedere il problema

I dati arrivano da Ferrara, ma sono lo specchio di una situazione allarmante a livello nazionale.

Gli agenti di polizia sono sempre più vittime di violenze e angheria quotidiane, anche semplice mancanza di rispetto: insulti, documenti e generalità negate, inseguimenti rocamboleschi e pericolosi, in alcuni casi anche botte, oltre a sputi e gesti di altro tipo.

Gestacci, calci, pugni, spintoni, persino morsi. Non solo per sfuggire ad arresti, ma anche solo a semplici controlli.

Resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale sono reati cui questura e carabinieri sono ormai abituati.

Un inquietante incremento di questi episodi si è registrato a Ferrara, non solo nelle zone più pericolose della città.

Potrebbe essere una pericolosa spia, un segnale di una maggiore consapevolezza di impunità.

 

 

Dall’inizio dell’anno ad oggi, nella sola città di Ferrara circa 120 sono stati gli arresti o le denunce a piede libero per resistenza, violenza o oltraggio a pubblico ufficiale.

Sugli undici mesi, significa un caso di resistenza ogni tre giorni, che per il 70% di questi si conclude in un arresto che però non sempre si traduce in una misura cautelare.

In troppi casi i fermati tornano infatti in libertà dopo poche ore.

Anche per questo motivo, ai delinquenti risulta assai spesso ‘conveniente’ il tentativo di sfuggire all’arresto con la forza.

A questo si unisce un minor timore della divisa, generato a sua volta da questa sensazione di impunità unita a regole ferree cui di contro devono sottostare gli agenti.

E i sindacati di polizia sono sul piede di guerra: il problema è ormai reale e non si può far finta di nulla.ù

 

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