Bonaccini indagato per abuso d’ufficio. Lega all’attacco: “Ora dal governatore dem bagno d’umiltà”

 

Ferrara, 27 gen – Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini del Pd, è indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Ferrara. A dare la notizia è il Resto del Carlino. L’indagine è partita dopo l’esposto di Paolo Pezzolato, sindaco di Jolanda di Savoia (provincia di Ferrara). Pezzolato un anno fa aveva denunciato di essere stato minacciato dall’allora candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione.

La denuncia del sindaco di Jolanda di Savoia

Nella denuncia del sindaco figura l’audio di una telefonata nella quale Bonaccini avrebbe minacciato di convincere i comuni vicini a Jolanda di Savoia di non condividere i dipendenti comunali. Questo perché aveva saputo che il vicesindaco di Pezzolato, Elisa Trombin, aveva deciso di appoggiare la candidata leghista alla Regione Lucia Borgonzoni. Ritorsioni di fatto perpetuate ai danni del piccolo comune emiliano, che a pochi giorni dalle elezioni si ritrovò senza tre dipendenti su cui faceva affidamento.

La telefonata con Bonaccini

Nell’esposto consegnato ai carabinieri, Pezzolato raccontò che il 19 dicembre la Trombin aveva telefonato al governatore dem per comunicargli la decisione finale. “Elisa visivamente turbata – si legge nell’esposto – riferiva a me e agli altri commensali che Bonaccini, avendo appreso del suo diniego e della sua adesione alla lista contrapposta, aveva assunto un tono irritato. Tanto da chiudere la comunicazione con una frase che lei ci riportò testualmente: ‘Se vinco io, tu e il tuo Comune siete finiti‘”.

L’indagine per abuso d’ufficio è tuttora in corso

Il fascicolo, affidato al sostituto procuratore Ciro Alberto Savino, ipotizza dunque il reato di abuso d’ufficio. L’iscrizione del dem Bonaccini al registro degli indagati risalirebbe ad alcuni mesi fa e l’indagine è tuttora in corso. Allo stato attuale in procura sono state ascoltate circa trenta persone, tra cui i tre sindaci dei Comuni dell’Unione Terre e Fiumi (Copparo, Tresignana e Riva del Po).

Lega all’attacco: “Ora bagno di umiltà”

Intanto la Lega va subito all’attacco e chiede un “bagno di umiltà” al governatore e ai dem. “Come nella nostra tradizione, siamo garantisti ma la vicenda giudiziaria non può esimerci da alcune considerazioni”, afferma il capogruppo in Regione Matteo Rancan. “Invitiamo il Partito democratico e Bonaccini a raccogliere l’insegnamento che emerge da queste brutte pagine di fine campagna elettorale. Sia lui che i dirigenti del suo partito facciano un bagno di umiltà e dismettano quei panni che trasudano un senso di onnipotenza figlio di decenni di governo del territorio”. Il tempo “dell’arroganza è finito – prosegue Rancan -, è venuto il momento che il Pd cominci a lavorare per il bene di tutti i cittadini a prescindere dalla loro appartenenza politica. Ci auguriamo che queste indagini li richiamino al rispetto dei cittadini e, a questo punto, forse anche della legge“.

“Se accuse confermate gravissima questione morale”

“Se si accerterà che qualcuno si è avvalso della propria posizione di potere e ne ha approfittato ai danni di un avversario politico in campagna elettorale, non sarà però solo una questione giudiziaria ma una gravissima questione morale“. E’ l’accusa dei senatori emiliano-romagnoli della Lega. “Riteniamo che certe situazioni siano politicamente deprecabili e soprattutto facciano male alla politica e a tutti coloro che la fanno con passione”, dichiarano Stefano Corti, Paolo Pisani, Maria Saponara e Maurizio Campari.

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