Bari, focolaio Covid sulla nave quarantena: altri 24 positivi ai test oltre i 50 contagiati, 18 clandestini in fuga

Dubbi sulla gente sbarcata: «Erano negativi?». Nella nottata di domenica i primi esiti su metà dei 350 tamponi. Rischio di contatti tra infetti e sani. Le scelte affidate al Viminale. Servirà una nuova quarantena. Cresce il numero dei contagiati a bordo della Rhapsody, la nave con 805 migranti giunta giovedì scorso dalla Sicilia nel porto di Bari. Oltre ai 50 rilevati fino a sabato, l’esito delle prime analisi su metà dei circa 350 tamponi eseguiti domenica mattina a bordo del traghetto dai tecnici del Dipartimento di prevenzione della Asl ha confermato in tarda serata la presenza di altri 24 positivi. Un dato che lascerebbe spazio a pochi dubbi sulla presenza del focolaio a bordo dopo i 50 contagiati divenuti tali a fronte di un numero iniziale pari a meno della metà e poi lievitato nei giorni successivi.

La nave Rhapsody, partita da Palermo martedì scorso, è stata noleggiata dal Viminale per essere impiegata come nave quarantena. In questo caso, la missione era fare uno scalo tecnico a Bari per consentire la dislocazione dei migranti a bordo presso vari centri del diverso territorio nazionale.

DUBBI SUGLI SBARCATI: 122 LIBERI, ALTRI 18 IN FUGA

Sinora ne sono sbarcati 408, di cui 122 sono rimasti in circolazione – dopo essere stati accompagnati alla stazione ferroviaria di Bari dove sono scesi da alcuni bus – «accompagnati»  da un provvedimento di respingimento del Questore che è una intimazione a lasciare il territorio nazionale autonomamente entro sette giorni. A questi si aggiungono i 18 fuggiti dal Cara di Restinco (oltre i due che hanno tentato la fuga gettandosi in acqua). Gli altri sono andati nei vari centri (come da info sotto) e comunque tutti erano in possesso di una certificazione che attestava lo stato di salute.

Ma i tamponi positivi sulla restante parte dei passeggeri a bordo sarebbero dunque il termometro di una situazione che sembrerebbe sfuggita al controllo visto che il virus circola ormai sul traghetto. A ciò si aggiungano le legittime preoccupazioni sulle persone sinora sbarcate: se i positivi a bordo erano ben isolati, come è stato sempre detto, non è dato sapere come mai si siano verificati altri contagi che hanno interessato la parte fino a ieri ritenta sana. A ciò si aggiungano i 18 minorenni fuggiti dal Cara di Restinco.

LA PROTESTA E LE FUGHE

Le notizie di queste ore potrebbero cambiare le sorti della nave e dei migranti a bordo che sabato, vedendosi ancora confinati a bordo, hanno inscenato una manifestazione di protesta lanciando oggetti dal ponte.. Al di là dei risultati definitivi dei nuovi tamponi eseguiti, è indubbio che i migranti a bordo dovranno necessariamente trascorrere un nuovo periodo di quarantena: appare difficile, infatti, ricostruire la catena di contatti a bordo di un traghetto in cui chi c’è circola liberamente nella aree «comuni» sia pure – secondo quanto è stato detto – separate dai positivi il cui numero è lievitato nel corso dei primi tre giorni.

LA POSSIBILE PARTENZA DEL TRAGHETTO

La decisione finale, a questo punto, spetta al Viminale che tiene i contatti con la società armatrice e il comandante della nave. A bordo il servizio sanitario è gestito dalla Croce Rossa, a terra dai sanitari dell’Usmaf (e dall’Asl che interviene in supporto) mentre la Prefettura si occupa della fase di trasferimento solo ed esclusivamente di quelle persone munite di certificato che attesti lo stato di salute e quindi autorizzate a sbarcare. Non è escluso che la Rhapsody levi gli ormeggi e stia in rada di qualche porto come sta avvenendo per le altre navi quarantena giunte in Sicilia per alleggerire la pressione sui centri di accoglienza.

Leggi la notizia su La Gazzetta del Mezzogiorno