AVVISTATI ALIENI AL MARE: LE IMMAGINI SONO IMPRESSIONANTI

In questo articolo parleremo di alieni. Esattamente, proprio di alieni che, da sempre, affascinano l’immaginario collettivo tra teorie più bizzarre, accesi dibattiti che vedono contrapporsi scettici a chi non riesce a far a meno di crederci.

C’è chi ci ride sopra e chi, invece, si tiene aggiornato costantemente su queste creature dall’aspetto atipico, a volte terrificante. Stavolta non parlo di alieni nel senso di creature esterne al pianeta terra, quindi di extratterestri.

Non immaginiamoci dunque esseri dal volto ovale, con grandi occhi, tutti verdi, da cui in molti dicono di essere stati rapiti, ma di alieni che popolano i nostri mari.

 

E si tratta di creature potenzialmente pericolose per gli esseri umani, al punto che l‘Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, assieme al Cnr-Irbim, l ‘Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche, ha lanciato una campagna dal titolo già di per sé preoccupante: “Attenti a quei 4″.

Ma di cosa stiamo parlando? Siete curiosi di scoprirlo? Vi fornisco delle informazioni che vi daranno delle indizi su come riconoscerli e cosa fare in caso di avvistamento.

Parliamo di 4 specie di pesci di origine tropicale, tutti provenienti dal canale di Suez, invasive e potenzialmente pericolose per noi: il pesce palla maculato, il pesce scorpione, il coniglio scuro e il pesce coniglio striato. Se i nomi sembrano innocui, riprendendo nomi di animali, in realtà qui di mansueto c’è ben poco, tanto che diversi enti hanno fornito dettagliate informazioni, utili al riconoscimento di queste specie.

Il pesce palla maculato o Lagocephalus sceleratus è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2013 ed è possibile riconoscerlo dalla presenza di macchie scure sul dorso grigio-argenteo. La specie è dotata di una potente neurotossina che la rende altamente tossica al consumo, anche dopo aver cotto il pesce. Attenzione alla dentatura perché i suoi morsi sono davvero dolorosi.

Il pesce scorpione, scientificamente noto come Pterois miles, è stato avvistato nei nostri mari, per la prima volta, nel 2016. Si tratta di una delle specie più invasive al mondo, tanto a aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. Il pesce è commestibile ma bisogna stare attenti alle spine, che possono provocare punture dolorosissime anche dopo che l’animale è morto.

Il pesce coniglio scuro  Siganus luridus – e il pesce coniglio striato – Siganus rivulatus – sono stati segnalati in Italia per la prima volta nel 2003 e nel 2015.  Probabilmente come il nome stesso evoca, si tratta di specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine, che pungono e provocano dolori fortissimi anche dopo la morte dell’animale. 

L’ISPRA e il CNR-IRBIM invitano tutti i pescatori, i subacquei e chiunque abbia osservato o catturato una di queste specie in acque italiane, a documentare attraverso foto e/o video questi pesci, inviando la propria osservazione tramite WhatsApp al numero di telefono + 320 4365210.