Assumi un migrante in nero? Da oggi pagherai 2052 euro per il suo rimpatrio

Duemila e cinquantadue euro. Costerà tanto, il “biglietto” per rimpatriare un clandestino scoperto a lavorare in nero. E pagherà il datore di lavoro.

A prevederlo, disponendo un aumento del 30% della sanzione, è un decreto di Matteo Salvini, controfirmato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria e dal Guardasigilli Alfonso Bonafede e pubblicato ieri mattina in Gazzetta Ufficiale.

Il ministro dell’Interno, che lo scorso novembre aveva abbassato la “diaria” giornaliera dei richiedenti asilo ospitati nei centri da 35 euro fino a 26, oggi prende di mira gli sfruttatori che assumono clandestini al posto degli italiani disoccupati, caricando su di loro il costo per i “rimpatri forzati” e aumentandolo del trenta per cento.

Lo strumento si chiama “rideterminazione del costo medio del rimpatrio dei lavoratori stranieri assunti illegalmente per il 2019”, e prevede che il costo per quest’anno passi da 1.398 a 2.052 euro.

I duemila e rotti euro di multa aggiuntiva – che si sommano, nel caso, alla sanzione già prevista e alle conseguenze legali del reato commesso -, dal 30 gennaio del prossimo anno potranno addirittura aumentare perché il decreto prevede questa possibilità e assegna il compito di intervenire al capo della Polizia.