ALESSIA PIFFERI, DOPO L’ORRORE SULLA BIMBA ARRIVA IL TRAGICO ANNUNCIO

La piccola Diana è diventata un angelo, uccisa dalla madre assassina. Mentre la piccola, di soli 16 mesi, è stata lasciata morire, e giace in una bara bianca, senza più poter tornare indietro, gli inquirenti sono al lavoro senza sosta.

Man mano che passano le ore, mentre si continua ad indagare sulla madre assassina Alessia Pifferi, 37 anni, emergono nuovi dettagli agghiaccianti che farebbero orrore a chiunque.

NUOVI DETTAGLI AGGHIACCIANTI
La Pifferi, finita ovviamente in manette su cui pende l’accusa di omicidio volontario premeditato, ha lasciato per 6 giorni la piccola Diana da sola a casa, come aveva già fatto altre volte, in un lettino da campeggio nel monolocale milanese, per andare a trovare il suo nuovo compagno a Leffe. Voleva vivere spensierata e quella creatura, che ha portato in grembo per 7 mesi, data il 29 gennaio dello scorso anno, rappresentava un intralcio alla sua relazione. Così l’ha lasciata morire, con un biberon di latte accanto una boccetta di psicofarmaci forse utilizzati per sedarla, in modo che non potesse urlare, agonizzante.

Ma sempre più bugie affiorano. Mentre al suo compagno aveva raccontato che la bambina era al mare con la nonna e la sorella, ad un negoziante della zona, invece, ha fornito un’altra versione. Gli avrebbe, infatti, detto, che si sarebbe recata in Calabria perchè la madre era morte di Covid. Oltre alle bugie volte a motivare con chi stesse la piccola, la Pifferi aveva mentito spudoratamente sulla sua vita lavorativa. Ad alcuni avrebbe confessato di essere un medico, ad altri una psicologa dell’infanzia e che amava molto i bambini. Una serie di bugie atroci, per giustificare l’ingiustificabile, quello che mai nessuna madre riuscirebbe a commettere.

Eppure, consapevole del fatto che avrebbe potuto trovare Diana morta, ha continuato a restare a Leffe per 6 giorni. Ora si spera che il corpicino della bambina parli. Su di esso verrà effettuato l’esame autoptico per capire le cause del decesso anche se l’ipotesi più accreditata è che sia morta di stenti, anche se resta da chiarire se la donna l’abbia sedata con gocce di En, dato che nessun vicino ha sentito nemmeno un pianto provenire dall’abitazione dove la bimba è morta, un giorno prima del ritrovamento.