“Aiuto, mi stanno ammazzando” le ultime parole di Mario Rega Cerciello

“Aiuto, mi stanno ammazzando”, secondo i media sarebbero state queste l’ultime parole di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a coltellate mentre era in servizio a Roma.

Secondo quanto riporta il Messaggero, avrebbe gridato subito dopo quel colpo al cuore fatale inferto dal giovane americano Finnegan Lee Elder, mentre il collega Andrea Varriale era impegnato in un corpo a corpo con l’altro ragazzo americano. E intanto, quest’ultimo – Christian Gabriel Natale Hjorth – punta sulla linea difensiva distanziandosi dall’amico. «Non sapevo che avesse il coltello», ha detto agli inquirenti riferendosi a Elder.

“La sua posizione è estranea all’imprevedibile condotta di Lee che ha portato alla morte del servitore dello stato”, ha sottolineato il suo avvocato. Il vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri è morto nella notte tra il 25 e il 26 luglio dopo essere stato colpito da undici coltellate, come ha rivelato l’autopsia.

Ne frattempo, a Somma Vesuviana si sta svolgendo il funerale del Carabiniere. Ampia la folla.

Sulla bara, foto del matrimonio e una maglia del Napoli di cui Mario era appassionato tifoso. Presiede la concelebrazione l’arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario militare per l’Italia: “Basta piangere servitori dello Stato, Paese senza valori. Quanto è accaduto è ingiusto e ci spinge, oggi, a levare un grido che si unisce alla tante e diverse voci che in questi giorni hanno formato un unico coro, testimoniando la straordinarietà dell’uomo e del carabiniere Mario, ma anche chiedendo giustizia e che eventi come questo non accadano più. Basta! “