CASO ALICE NERI, ARRIVA LA SVOLTA SUL CASO

Una notizia che ha scosso profondamente gli italiani, quella della giovane mamma Alice Neri, la 32enne originaria di Rami di Ravarino, in provincia di Modena, il cui corpo, carbonizzato, è stato rinvenuto nel baule della sua auto a Fossa di Concordia.

Dal 18 novembre 2022, data del macabro ritrovamento, ad oggi, gli inquirenti stanno lavorando incessantemente per poter ricostruire quello che è, sotto molti aspetti, un giallo, fitto di dubbi, di risposte che non sono state ancora trovate ma che sono doverose per ricostruire cosa è successo a questa bella donna.

Risolvere i misteri che ancora aleggiano dietro la morte di Alice, è necessario al fine di dare giustizia e verità ai familiari della vittima; affinché queste due parole che, così tanto frequentemente, citiamo, non rimangano solo sulla carta.

La scomparsa della 23enne è stata denunciata dal marito che, svegliandosi nella casa di Ravarino, si è accorto che sua moglie non era rientrata, sino al rinvenimento della macchina bruciata, con all’interno il corpo, in una zona di campagna desolata, difficilmente raggiungibile da chi non conosce la zona.

Ormai pare proprio che il caso sia giunto ad un punto di svolta ma vediamo cosa sta accadendo proprio in queste ore.

Come riportato da Il Resto del Carlino, grazie al prezioso lavoro degli inquirenti l’assassino “sarebbe braccato”. Prima di parlarvene, va precisato che, ad oggi, gli unici indagati per l’omicidio restano il marito di Alice, Nicholas, e il collega con il quale la sera prima di essere uccisa, Alice si è fermata al bar di Concordia per oltre 6 ore.

Gli investigatori che si stanno occupando di questo complesso caso che ha scosso l’opinione pubblica nazionale, avrebbero nel mirino il terzo uomo. Si tratterebbe, stando a quanto riportato da Il Resto del Carlino, di una persona entrata nel recente passato nella vita di questa giovane mamma e che potrebbe aver lasciato per il momento la Bassa.

In paese, sin da quando la donna è stata rinvenuta carbonizzata, si è iniziato a vociferare e i carabinieri sarebbero arrivati al sospettato tramite un’accurata analisi e catalogazione delle immagini che sono riusciti a ottenere dalle telecamere di videosorveglianza della zona, assieme ai contati telefonici e alle celle telefoniche agganciate dalla vettura di Alice.

Si sta procedendo alla rassegna di tutto ciò che riguardava la Neri, dai rapporti più stretti, alle conoscenze, dai familiari a persone che avrebbero potuto nutrire rancori nei suoi confronti, affinché nulla della vita di questa donna e mamma venga lasciato al caso. Uno dei punti che rappresenta un rebus per gli investigatori è legato al motivo per cui la 32enne, dopo l’aperitivo con il collega al bar di Concordia, abbia atteso 10-15 minuti prima di mettere in moto l’auto, invece Marco, il suo collega sardo, avrebbe lasciato il piazzale alle 2:30.

Ma come mai, se l’auto di Alice è stata avvistata alle 2:51 dalle telecamere di un caseificio, alle 3.40 di venerdì mattina, la posizione del suo cellulare era ancora davanti allo Smart Cafè, da cui si sarebbe allontanata un’ora prima? Cosa è accaduto in quel frangente? E’ stato allora che è stata prima chiamata e poi raggiunta da chi l’ha ammazzata? E poi: è stata uccisa il giovedì notte o dopo essere stata nelle grinfie del suo assassino? Ormai siamo alla svolta, è questione di pochissimo e finalmente tutti sapranno la verità sull’ennesimo femminicidio che si è aggiunto alla lunga lista di donne uccise per mano di carnefici senza cuore.