Vescovo shock: “moschee al posto delle chiese per aiutare i migranti”. Cosa vogliono ottenere coi digiuni.
Il digiuno a staffetta per gli immigrati si prolungherà per dieci giorni. L’intenzione è quella di contestare le politiche messe in atto dal governo e dall’Europa.
Ieri a Roma c’è stata una vera e propria manifestazione, nella quale Zambelli ha portato alla luce alcuni ammonimenti del Pontefice:
“Siamo qui davanti a San Pietro non tanto per la Basilica quanto per la vicinanza a Papa Francesco, che incoraggiamo a dire le parole forti che sta dicendo a favore dei migranti, e siamo qui con questa lampada per Francesco. Se c’era un uomo appassionato per i poveri era lui. Oggi lo sentiamo presente con noi attraverso questa lampada che ci guiderà in questo cammino e in questo digiuno, perché davvero la voce di chi non ha più voce in Mediterraneo e in Libia abbia più voce domani”.
Il vescovo Nogaro, intanto, è stato travolto da un vortice di polemiche sul web per alcune sue dichiarazioni scottanti:
“Moralmente e da uomo di fede sarei pronto a trasformare tutte le chiese in moschee se fosse utile alla causa e se consentisse di salvare la vita di uomini e donne, poveri e infelici, perché Cristo non è venuto sulla terra per costruire chiese ma per aiutare gli uomini indipendentemente dalla razza, dalla religione, dalla nazionalità.
E invece ci sono politici che nei loro comizi continuano a predicare le espulsioni e la cosa peggiore è che lo fanno con la corona e il rosario in mano e nominando il nome di Dio invano, un peccato molto grave”.
Dunque, moschee al posto delle chiese qualora questo dovesse servire alla sopravvivenza dei migranti.
Solidarietà o utopìa?