Ius soli, altolà di Meloni a Conte: «Il governo sta cedendo alle pressioni della sinistra»

”Il governo cede nuovamente alle pressioni della sinistra e non chiarisce ai cittadini la propria posizione su un tema importante. Io non ho dubbi: no allo ius soli e no alla cittadinanza per automatismo”. È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. A innescare la polemica è stato il premier Conte con una inopinata apertura alla revisione della legge sulla cittadinanza. Lo ius soli ”non è nel contratto di governo, ma io auspico che si avvii in sede parlamentare una riflessione serena, dove si può valutare anche una prospettiva di nascita sul territorio italiano, ma che deve essere collegata a un percorso di integrazione serio”. ”Occorre un percorso di integrazione – conclude – affinché un ‘neonato’ possa aver vissuto, conosciuto e condiviso a nostri valori comuni”.

Di Maio tenta d sdrammatizzare, ma…
Interviene anche Luigi Di Maio per sdrammatizzare, ma ormai Conte il guaio lìha combinato. “Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo Ius Soli non è nell’agenda di governo. E lo ribadisco: non è nell’agenda del governo e non sarà dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c’è già una normativa in Italia che regola la cittadinanzaLa riflessione auspicata dal Presidente -riguarda una sua sensibilità. Legittima, per carità, ma personale”. cerca di calmare le acque, il vicepremier, ma l’apartura di Conte resta. A futura menoria?

Lollobrigida: «Conti pensi piuttosto ai problemi degli italiani»
Le parole del vicepremier erano stato subito criticate dal capogruppo di FdI alla Camera, Freancesco Lollobrigida. ”Molto grave che il presidente Conte apra allo ius soli augurandosi che il tema arrivi in Parlamento”. ”È evidente -insiste Lollobrigida- che se lo ius soli dovesse arrivare in Aula si aprirebbe uno scontro parlamentare, dagli esiti incerti, che non farebbe altro che alimenterebbe un clima già esacerbato dentro e fuori dal Palazzo. Invece di occuparsi degli immigrati Conte farebbe meglio, contratto o non contratto, a pensare ai diritti e ai problemi degli italiani. Quegli stessi italiani che il 4 marzo 2018 hanno chiaramente detto no anche allo ius soli”.