11 MARZO 2022, UNA DATA ASSOLUTAMENTE DA SEGNARE SUL CALENDARIO: ECCO COSA ACCADRÀ

L’operazione bellica intrapresa da Vladimir Putin si sta svolgendo su più piani: quello reale, con colpi di artiglieria e offensive aeree sull’Ucraine, e quello virtuale, altrettanto movimentato e decisivo.

Attraverso il web, infatti, si possono veicolare informazioni e notizie utili ad alimentare la propaganda del Cremlino, nonostante lo strumento sia particolarmente esposto alle infiltrazioni esterne e agli attacchi informatici. Proprio per questo motivo, il presidente russo si starebbe apprestando a una mossa difensiva drastica, ovvero la disconnessione del paese dall’internet globale.

COSA ACCADRÀ L’11 MARZO

Il viceministro dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media Cernenko ha inviato una comunicazione formale la quale dispone che “entro l’11 marzo tutti i server e i domini devono essere trasferiti nella intranet russa”, partendo dai siti governativi, anche per proteggerli da cyberattacchi. Insomma, la Russia si sta preparando ad isolarsi dal resto del mondo, muovendosi verso la disconnessione dall’Internet globale. La comunicazione scritta è stata inviata a tutte le autorità esecutive federali e alle autorità esecutive dei soggetti della Federazione Russa, in cui si dispone che entro l’11 marzo tutti i server e domini devono essere trasferiti nella intranet russa. 

Stando a quanto riportato sul Corriere della Sera, sono otto i punti da rispettare:

  1. Verificare la presenza dell’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet. In caso di assenza dell’accesso eseguire le azioni richieste su ripristina accesso.
  2. Aggiornamento e (o) rendere più complessa la politica della password, modifica password account personale del registratore dei domini, password degli amministratori di risorse pubbliche e, se possibile, introdurre fattori di autentificazione aggiuntivi per gli utenti.
  3. Passare ad utilizzare i server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa.
  4. Cancellare da pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere.
  5. In caso di utilizzo di hosting estero, spostare le risorse pubbliche posizionate su di esso verso un hosting russo.
  6. In caso di inserimento di una risorsa pubblica nella zona di dominio diverso dalla zona di dominio russo se possibile spostarlo alla zone di dominio “ru”.
  7. Comunicare a tutti gli enti dipendenti l’elenco delle misure di potenziamento delle risorse pubbliche.
  8. Informare con lettera ufficiale indirizzata al ministero dello sviluppo digitale della Russia l’esecuzione delle misure entro il 15 marzo. In caso di rifiuti che comportano indisponibilità delle risorse pubbliche segnalare al ministero dello Sviluppo digitale.

Se tali indicazioni venissero applicate, la Russia abbandonerà Internet e passerà a “RuNet”, una rete interna disconnessa dal restante mondo virtuale. Qualora accadesse, 140 milioni di persone usciranno dalla rete globale per trovarsi all’interno di un campo di informazione limitato e controllato dal governo russo. Una mossa che consentirebbe al Cremlino di filtrare le notizie, ma sopratutto di sbarrare la strada agli attacchi informatici subiti in particolare dopo l’avvio dell’azione militare in Ucraina.In realtà, il progetto di assicurare alla Russia una sovranità informatica era nelle volontà di Vladimir Putin da tempo, perchè già nel maggio 2019, il presidente russo aveva firmato un disegno di legge che mirava a normare la “sovranità su Internet” della Russia.