Zelensky ha firmato: ecco cosa sta accadendo e le possibili conseguenze per l’Italia

Da 3 mesi continuano senza sosta le atrocità nell’est Europa, la situazione si è fatta sempre più critica e i negoziati non sembrano portare per ora a nessun risultato. Molti militari ucraini sono ancora imprigionati nell’acciaieria Azovstal di Mariupul, ridotti ormai allo stremo senza viveri e sotto le bombe russe. Da lunedì 959 di questi combattenti si sono arresi, ora sono nelle mani di Mosca e si teme per il loro destino.

A Kiev è già iniziato, intanto, il processo per i crimini causati dall’invasione russa dell’Ucraina. Tra i primi imputati un militare russo 21enne che ha confessato di aver ucciso un civile 62enne che girava in bicicletta. Visto il protrarsi delle atrocità, il presidente ucraino non ha potuto far altro che firmare il decreto: ecco di cosa si tratta.

La decisione di Zelenski
Il presidente Zelensky ha firmato il decreto che estende di 90 giorni la legge marziale e la mobilitazione generale. Si tratta sostanzialmente di un atto dovuto visto che si è ancora ben lontani dal risolvere questa controversia internazionale, all’orizzonte non si vedono affatto spiragli di pace. La proposta di legge sarà ora sottoposta alla ratifica del Parlamento ucraino che sicuramente accetterà l’estensione della legge marziale dal prossimo 25 maggio sino ad agosto.

Questa situazione nell’est Europa produce pesanti ripercussioni in occidente, i rapporti tra Mosca e gli stati membri dell’Unione Europea sono sempre più tesi, in un solo giorno sono stati espulsi dalle ambasciate russe 24 italiani, 27 spagnoli e 34 francesi. Dal punto di vista economico la situazione è ancora più precaria e a pagarne le spese è anche l’Italia, dove l’inflazione ha raggiunto livelli stratosferici e la questione del gas russo solleva notevoli problematiche.

Oltre al processo appena iniziato per i crimini russi, negli ultimi giorni il presidente ucraino ha messo al bando undici partiti ucraini accusati di essere filorussi. Una decisione drastica che fa intuire come i rapporti tra i due Paesi siano ormai irriconciliabili. Purtroppo non si scorgono ancora spiragli per porre fine a questa escalation militare e, purtroppo, a pagarne le spese sono soprattutto i civili che rischiano ogni giorno la loro vita sotto le bombe.