Zanardi, parla l’autista: “Me lo sono trovato davanti in curva”

 

Dopo che il suo cliente è stato indagato per il reato di lesioni gravi o gravissime da incidente stradale (art. 590 bis del codice penale), un “atto dovuto”, come riferito dal procuratore della Repubblica di Siena Salvatore Vitiello, a parlare è stato oggi il legale dell’autista 44enne, tuttora fortemente sotto choc per l’accaduto.

“Se lo é trovato quasi di fronte all’uscita della curva e meno male che é riuscito a dare una sterzata e a buttarsi verso il limitare della corsia. Così l’impatto é stato sul fianco altrimenti sarebbe stato un urto frontale con conseguenze ancora più deleterie”, racconta l’avvocato Massimiliano Arcioni di Grosseto, come riportato da “Sky Sport”.

Alex Zanardi stava percorrendo a bordo della sua handbike la strada provinciale 146 nelle vicinanze di Pienza (in provincia di Siena) verso San Quirico D’Orcia, quando avrebbe sbandato durante una curva finendo nella corsia opposta di marcia, dove è avvenuto lo scontro con il camion del 44enne ora indagato.

L’automezzo e la handbike sono stati sequestrati dagli inquirenti per effettuare tutti i rilievi del caso, mentre il camionista, che fin da subito si è mostrato collaborativo, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ai carabinieri del comando compagnia di Montepulciano (Siena). Completamente decaduto ogni sospetto che il 44enne potesse essere sotto effetto di alcol o droghe, dato che gli esami condotti su di lui hanno avuto un esito negativo. Diventa di fondamentale importanza, nel tentativo di ricostruire dettagliatamente le dinamiche dello scontro, l’acquisizione come prova di un filmato in cui sarebbero stati immortalati quei terribili istanti.

Sottoposti ad interrogatorio anche gli organizzatori della manifestazione “Obbiettivo Tricolore”, una staffetta promossa dalla Federazione ciclistica italiana. Pur non essendo una gara ufficiale, era strutturata esattamente allo stesso modo, con partenza, intertempi ed arrivo calcolati con precisione. “Alex e i suoi compagni di pedalata erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada: dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi”, riferisce Roberto Sgalla, presidente della commissione direttori di corsa e sicurezza della Federazione ciclistica e già capo della Polizia stradale e delle Specialità della polizia di Stato.

L’avvocato dell’autista ha spiegato poi nel dettaglio lo stato d’animo del suo cliente: “Il mio assistito é molto provato e trattandosi di un personaggio così straordinario ha subito ancora di più psicologicamente l’accaduto. Ha rilasciato subito dichiarazioni spontanee al sostituto procuratore poco dopo l’incidente. Poi é stato portato in stato di choc al pronto soccorso. Confermo”, ha infine aggiunto, “che é risultato negativo agli esami tossicologici e all’alcoltest. Inoltre la velocità del camion in quel punto, fatto di tornanti, era molto, molto contenuta”.

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