YARA GAMBIRASIO, L’ANNUNCIO È APPENA ARRIVATO: ECCO IL COLPO DI SCENA DOPO 12 ANNI

E’ stato uno dei casi di cronaca che più ha sconvolto il nostro Paese. Sono passati 12 anni da quando, quel terribile 26 novembre del 2010, di Yara Gambirasio non si sono avute più notizie. Sino al tragico ritrovamento qualche mese successivo. Si tratta di una vicenda che ha suscitato profondo sgomento negli animi di tutti, Yara era solo una ragazzina di 13 anni.

A distanza di anni, la condanna definitiva all’unico colpevole dell’omicidio, Massimo Bossetti. I legali dell’uomo hanno sempre tentato di mitigare la colpevolezza dell’uomo, mettendo in evidenza alcune presunte contraddizioni nelle indagini. In particolare, avevano fatto leva come ultima possibilità, su un presunto depistaggio: ecco ora la pronuncia definitiva della Procura.

COSA È EMERSO

La Procura della Repubblica di Venezia si è espressa chiaramente circa le richieste degli avvocati del Bossetti. Questi ultimi avevano sollevato formalmente dei dubbi circa la questione del dna di ‘Ignoto uno‘, che insinuavano fosse stato lasciato deperire in quanto avrebbe potuto scagionare il loro assistito.

Sfuma così, anche l’ultima speranza per Bossetti di evitare la condanna all’ergastolo per il delitto della 13enne di Brembate. I legali avevano provato a richiedere la revisione del processo alla luce di nuove prove che, tuttavia, la Procura non ha ritenuto fondate. Sul caso di questo presunto depistaggio, esisteva un fascicolo che, alla luce di questa pronuncia, verrà  sicuramente archiviato.

Insomma, non ci fu alcun complotto per vanificare le indagini ed incastrare Bossetti. Si dissolvono così le accuse di frode e depistaggio ai danni del presidente della Prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo e dellla funzionaria responsabile dell’Ufficio corpi di reato, Laura Epis. I legali di Bossetti, possono ora giocarsi l’ultima carta dell’opposizione alla richiesta dell’archiviazione, possibilità che l’avvocato Claudio Savagni, non intende escludere: “Chiederemo di leggere i contenuti del fascicolo per capire se la posizione della procura veneta sia fondata. Se riterremo manchino degli approfondimenti, ci opporremo all’archiviazione”.