VLADIMIR PUTIN, LA PESSIMA NOTIZIA GELA IL MONDO INTERO: “L’HANNO AVVELENATO”

Sono 147 giorni di atrocità in corso in Ucraina. 147 giorni in siamo dinnanzi all’ennesima crisi umanitaria ed economica che sta seminando distruzione, dolore, morti.

Intere città rase al suolo dai bombardamenti, giovani vite stroncate, famiglie distrutte, orrore. Quello che solo il profumo di una morte vicina, è in grado di generare. Per non parlare delle conseguenze di quel che sta accadendo: razzismo, xenofobia, russofobia, nazionalismi, discriminazioni.

Ovviamente tra i blocchi causati dal Covid, che sono ancora in corso in alcune regioni della Cina, l’aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici, molte economie finiranno in recessione, mentre l’inflazione non ha mai toccato valori così alti dal 1991.

Aumenti vertiginosi sulle bollette di luce e gas, sui beni di prima necessità, sul prezzo del carburante, stanno mettendo in ginocchio la nostra economia e quella di molti altri Stati, seppur in misura diversa.

Mentre su più fronti si susseguono inviti alla pace, alla riconciliazione, al confronto, le atrocità continuano, con la speranza che quest’incubo finisca al più presto.

In questi mesi, mentre l’Ucraina subiva il suo supplizio, si sono susseguiti diversi decessi di manager russi; figure di prestigio, con interessi e attività nel gas. A maggio morì, ad esempio, Alexander Subbotin, uno dei manager di punta del colosso petrolifero Lukoil. Il suo fu protocollato come morte per avvelenamento. Alla scia di decessi in circostanze misteriose si aggiunge lo strano caso di Nikolai Patrushev, che non ha nulla a che fare con le aziende del gas ma che è il vero e proprio braccio destro di Vladimir Putin, nonché vice dello ‘Zar’.

General SVR, un canale Telegram diventato seguitissimo durante la guerra in Ucraina per le notizie sulle vicende interne al Cremlino, ha lanciato una clamorosa indiscrezione che è stata ripresa da Il Messaggero, per cercare di capire, più nello specifico, cosa sia accaduto al 71enne, segretario del consiglio di sicurezza del Cremlino.

Stando a quanto riportato, l’uomo ha accusato improvvisamente un malore e ricovero d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto ai dovuti accertamenti, tra cui test tossicologici, per capire cosa gli fosse accaduto. All’esito delle analisi di rito, si è scoperto che era stato avvelenato con un veleno sintetico, riuscendo ad uscire vivo all’attentato.

Sempre il seguitissimo General SVR ha fornito ulteriori dettagli circa il malore di Nikolai Patrushev che, rientrato a casa dopo il lavoro, non si è sentito bene. L’equipe medica lo ha sottoposto a cure mediche tempestive che lo hanno salvato dalla morte. Pare anche che la concentrazione di veleno non fosse stata sufficientemente elevata da provocarne il decesso.

Il Messaggero ha rimarcato l’importanza di quest’uomo per Putin, difatti è colui al quale consegna il potere quando si assenta per cure mediche ed è uno degli artefici delle atrocità in corso in ucraina. Peraltro, suo figlio, il 44enne Dmitryattuale ministro dell’agricoltura russo, viene considerato da alcuni esperti come un probabile successore di Putin. Dall’importanza della persona coinvolta nell’avvelenamento capiamo l’eco che la notizia ha avuto in tutta la Russia e non solo, in tutto il mondo.