Vittorio Sgarbi su Donald Trump: “Vuole fare come il Pd, governare avendo perso le elezioni”

 

“In fondo Donald Trump non ha chiesto altro che fare come il Pd: governare avendo perso le elezioni”. Vittorio Sgarbi ha deciso di fare ironia sulle elezioni presidenziali americane, tirando una frecciata mica da ridere ai democratici di casa nostra, che anche stavolta hanno preso il potere grazie a giochi di Palazzo e non alla volontà popolare: anzi, dopo oltre un anno di governo Conte bis il Pd ha praticamente preso il controllo della situazione, con il M5s ridotto a una poltiglia irrilevante e Conte sempre più in balia di quello che vuole il Pd, che però a sua volta non sa cosa vuole perché è spaccato su tutto, diviso com’è in tante mini-correnti.

In tutto ciò a una settimana dall’Election Day negli Stati Uniti ancora non c’è stato il passaggio di consegne tra Trump e Biden, con il primo che non ha alcuna intenzione di riconoscere la vittoria del secondo, ma anzi è determinato a contestarla in ogni modo possibile per presunti brogli elettorali.

Guai a sottovalutare “The Donald”, anche se sta conducendo una battaglia apparentemente senza speranze: neanche la decisione del suo stretto alleato William Barr (ministro della Giustizia) di autorizzare tutti i procuratori federali ad avviare indagini sulle accuse di presunte frodi elettorali riuscirà a ribaltare il verdetto delle urne.

Anzi, tale decisione non fa altro che aumentare la tensione, con il procuratore responsabile dei reati elettorali che si è dimesso in segno di protesta. Avviando indagini di questo tipo Barr ha sottolineato che “ci sono accuse chiare e apparentemente credibili di irregolarità che potrebbero potenzialmente incidere sul risultato”, ma proprio come Trump il ministro non ha fornito alcun dettaglio in merito a presunti brogli.

Per questo il dipartimento di Giustizia americano è esploso, accusando Barr di aver fatto una cosa che abroga 40 anni di politica di non interferenza sulle indagini per frodi elettorali nel periodo precedente alla certificazione del voto.

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