Vincenzo De Luca annuncia il lockdown e rifiuta le domande dei giornalisti: “O così, o camion con centinaia di bare”

 

“Siamo ad un passo dalla tragedia e non voglio trovarmi di fronte ai camion che portano centinaia di bare”. Vincenzo De Luca ha utilizzato toni gravi per annunciare la decisione di chiudere tutto in Campania, dove oggi – venerdì 23 ottobre – i nuovi casi di coronavirus sono schizzati a 2.280. Il governatore non vuole attendere oltre e ha chiesto a Giuseppe Conte di procedere con il lockdown, ma non si è limitato alla sua regione: “Dobbiamo prendere decisioni forti e definitive, ogni giorno che passa rischia di aggravarsi tutto. Perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi sul coprifuoco è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti. Propongo il lockdown per l’Italia, deciderà il governo ma per la Campania faremo ciò che riteniamo giusto per noi. Dobbiamo chiudere tutto tranne le attività essenziali e bloccare la mobilità interregionale e fra comuni, come a marzo”.

Lo sceriffo De Luca ha in pratica seminato terrore, seppur ha ragione a sostenere che la situazione è grave e serve un rimedio al più presto perché si è perso troppo tempo: lui per primo, visto che proprio come il governo Conte è colpevole di essersi fatto trovare impreparato dalla seconda ondata, impegnato com’era a crogiolarsi nella sua popolarità a colpi di cabaret politico. E come se non bastasse il governatore in piena deriva da regime cinese ha tenuto un monologo, suscitando polemiche tra i colleghi giornalisti che non hanno potuto rivolgergli neanche una domanda. Alla faccia della democrazia, insomma: chiude tutto (e ci può stare) ma non dà spiegazioni (e questo no, non ci può stare). Alle domande, di fronte a un provvedimento così impattante, dovrebber rispondere. Circostanza che, per inciso, è stata fatta notare dai vari canali all-news che hanno coperto l’evento.

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