Vilipendio a Napolitano, il grillino Sibilia sarà processato. “Il mio era solo un giudizio politico”

Carlo Sibilia,  sottosegretario al ministero dell’Interno, è stato rinviato a giudizio per vilipendio all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il processo si terrà il prossimo 16 dicembre davanti al giudice monocratico. Lo ha deciso il gup di Roma nei confronti dell’esponente grillino che oggi ricopre un ruolo istituzionale rilevante.

Vilipendio a Napolitano, Sibilia rinviato a giudizio

I fatti risalgono al 2014. Quando l’allora deputato 5Stelle scrisse un tweet a commento della testimonianza che l’allora inquilino del Colle  avrebbe dovuto rendere nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. “Perché secondo voi impediscono agli scagnozzi Riina e Bagarella di ‘vedere’ il boss? ” twittò Sibilia. I giudici della Corte d’Assise di Palermo avevano appena respinto la richiesta degli imputati Totò Riina, Leoluca Bagarella e l’ex ministro Mancino di assistere alla testimonianza di Napolitano.

La difesa: la frase non riguarda la figura del presidente

Secondo  il legale del sottosegretario grillino, l’avvocato Mattia Alfano, la frase incriminata “non riguarda il rispetto della figura del presidente della Repubblica ma il privato cittadino”. Commentando il rinvio a giudizio il diretto interessato sottolinea che il fatto è ‘vecchio’ di 4 anni. “Si tratta di un fatto risalente al 2014. Parliamo della denuncia di un privato cittadino che verrà dibattuta nelle sedi opportune. Dal canto mio, per opportunità e correttezza, dico solo che ho fiducia nella magistratura”, dice Sibilia. “Da sempre sono a difesa delle istituzioni. Il mio – conclude – era un giudizio politico. E nulla aveva a che fare con il ruolo e l’onorabilità della carica del presidente della Repubblica”.